Almaviva: «I Comuni sulla “Nuvola” con meno burocrazia, servizi in tempo reale e contratti più semplici»

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di Francesco Bisozzi
Mercoledì 4 Maggio 2022, 11:00 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 01:04
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Avanza il cloud nei Comuni alle prese con la transizione digitale.

Il Pnrr ha assegnato ai sindaci 500 milioni di euro per migrare verso la “Nuvola” e migliorare l’efficienza dei servizi digitali per cittadini e imprese. Nel frattempo è stato aggiudicato il primo lotto relativo all’accordo quadro messo a gara da Consip per la fornitura di servizi cloud ai Comuni e a tutte le Pa. È stato vinto dal raggruppamento temporaneo di imprese formato da Almaviva, Engineering Spa e Amazon Web Services. Lo strumento appena attivato, che velocizzerà la digitalizzazione delle amministrazioni, ha una capienza potenziale massima fino a 702 milioni di euro, da investire su un arco temporale di cinque anni. Così l’amministratore delegato di Almaviva, Marco Tripi: «La spinta del Pnrr anche in ambito cloud è un’occasione storica per la modernizzazione della pubblica amministrazione e per l’affermazione dei diritti di cittadinanza. Interpretiamo l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza come il passaggio chiave per una crescita strutturale del Paese, basata su competenze, innovazione e visione di lungo periodo».

ATTIVITÀ A 360 GRADI

Oggi Almaviva opera in diversi settori, dall’healthcare alla mobilità, dalle smart city al turismo, dall’ambiente all’agritech, presidiando le frontiere digitali più avanzate: cloud, intelligenza artificiale, cybersicurezza, internet of things, blockchain, canali digitali e mixed reality. Nel 2021 il fatturato del gruppo Almaviva, che è attiva a livello globale attraverso 22 società e conta 70 sedi in Italia e nel mondo, ha sfiorato il miliardo di euro: oltre il 70% dei ricavi proviene dal settore IT. Nel dettaglio, l’accordo quadro messo a gara da Consip prevede che le pa possano acquisire i servizi previsti tramite un ordine diretto e con meno burocrazia.

Grazie a una procedura particolarmente snella, i contratti esecutivi verranno firmati in tempi rapidissimi. Il lotto vede quattro aggiudicatari, ognuno con un diverso cloud service provider, con punteggi tecnici ed economici che ne determinano la classifica di aggiudicazione di ogni richiesta di servizi cloud. Almaviva, Engineering e Amazon Web Services hanno ottenuto i migliori punteggi posizionandosi primi nella short list degli aggiudicatari.

LA CERTIFICAZIONE

«Gestiamo oltre tremila sistemi cloud di grandi realtà private e pubbliche, anche mission critical. Da oggi, attraverso l’accordo quadro, metteremo al servizio delle pa locali le nostre esperienze e competenze da anni maturate nella nuvola. Per le pubbliche amministrazioni sarà sempre più facile e veloce richiedere servizi come computing, storage, database, container tramite il listino predisposto da Consip», spiega l’amministratore delegato di Almaviva. Quest’anno Almaviva ha conseguito la certificazione Amazon Web Services di partner a livello premier, a cui hanno avuto accesso fin qui solo pochi partner strategici. Nel 2022 era stata premiata come miglior partner Amazon Web Services nel segmento della pubblica amministrazione.

LE POTENZIALITÀ

«Nel percorso di digitalizzazione promosso dal Pnrr – aggiunge Marco Tripi – la transizione verso architetture moderne, scalabili e dinamiche, come quelle offerte dal cloud, è un asse fondante, perciò questo accordo quadro offre alle pubbliche amministrazioni italiane uno strumento di acquisizione delle risorse decisivo per la realizzazione degli obiettivi di trasformazione fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza». La priorità per pmi e enti locali sarà saper sfruttare al meglio le soluzioni messe a disposizione sul cloud, grazie alle quali possono offrire servizi al cittadino più efficienti, rapidi e semplici. Nel privato le aziende si sono mosse con anticipo. Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, le imprese italiane hanno investito 3,84 miliardi di euro nel cloud nel 2021, con un incremento del 16% rispetto al 2020. Per quanto riguarda invece la Pa, la migrazione dei Comuni verso il cloud è stata finora più lenta al Sud. Il 40% delle risorse che il Pnrr ha messo a disposizione dei Comuni per il passaggio al cloud è destinato ai sindaci del Mezzogiorno. Resteranno aperte fino al 22 luglio le candidature con cui chiedere i contributi a sostegno della migrazione dei servizi al cloud prevista dalla strategia “Italia digitale 2026”, messa a punto dal ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. La piattaforma “PA digitale 2026” è la porta di accesso alle risorse per la transizione digitale.

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