Liquidità, longevità e lascito: un patrimonio su misura nella nuova ricetta di Ubs Global Wealth Management

Liquidità, longevità e lascito: un patrimonio su misura nella nuova ricetta di Ubs Global Wealth Management
di Michele Di Branco
Mercoledì 2 Novembre 2022, 11:38 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 22:37
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Un portafoglio a misura di cliente.

Gli istituti svizzeri hanno un rapporto consolidato con l’Italia. E, nonostante il tramonto del segreto bancario nel 2017, le relazioni finanziarie non si sono affatto allentate. Anzi. Per questa ragione, ad esempio, Ubs Global wealth management sta rafforzando sempre più la propria offerta nel wealth management, diversificando servizi e prodotti. «Più il banker conosce i bisogni e le necessità del proprio cliente - spiega Paolo Federici, market head di Ubs Gwm- più la consulenza sarà personalizzata. Questo permette non solo di aumentare la fiducia del cliente che si affida a noi, ma anche di renderlo più consapevole circa le scelte di investimento migliori per il suo patrimonio».

 IL RILANCIO

La soluzione messa a punto – una metodologia proprietaria - si chiama “Wealth Way”, una strategia attraverso la quale vengono combinate le cosiddette “3L”: liquidity, longevity e legacy (liquidità, longevità e lascito). Questo metodo consente di analizzare in modo accurato il profilo unico di ciascun cliente, in modo da creare soluzioni che rispondano in concreto alle specifiche esigenze del singolo. In sostanza, grazie a questo approccio i clienti di Ubs Gwm vengono aiutati a organizzare il loro patrimonio sulla base di tre necessità che coniugano in modo sinergico esigenze di breve, medio e lungo termine, guardando anche alle generazioni future. L’innovativo approccio adottato dalla banca di Zurigo fa parte di una strategia di rilancio che stanno attuandole banche elvetiche verso l’Italia. Tuttavia, spiegano fonti diplomatiche rosso-crociate affinché le piazze finanziarie svizzere e italiane possano sfruttare appieno il potenziale di sinergia tecnologica in un’ottica di mutuo beneficio, risulta di primaria importanza che operatori e clienti possano avere pieno accesso ai reciproci servizi bancari, in un’ottica di mercati internazionali aperti e interconnessi.E l’interconnessione è proprio una caratteristica dell’offerta di Ubs Gwm che, come detto, mette a disposizione dei propri clienti una consulenza a 360 gradi che non si limita alla gestione del patrimonio finanziario, ma che pensa anche alle generazioni future e, nel caso degli imprenditori, che occupano una buona parte dei clienti della banca svizzera, anche al futuro dell’impresa.

 IL FIORE ALL’OCCHIELLO

Ne è un esempio il Cag-Corporate advisory group «il nostro fiore all’occhiello, un team di esperti che assistono gli imprenditori e i clienti nella gestione di operazioni di finanza straordinaria della propria azienda» ,spiega il manager a capo della divisione italiana di Ubs Gwm.  Altro aspetto distintivo per Ubs Gwm, la costruzione di un’offerta il più possibile tailor orientata alla sostenibilità. «Stiamo vedendo che la transizione ambientale – spiega ancora Federici – non rappresenta un trend temporaneo ma un cambiamento strutturale che interessa tutti i settori, compreso quello della finanza. È ormai già da tempo che si registra un enorme afflusso di denaro verso i titoli delle società più avanzate nella transizione ambientale.

Noi in Ubs Global wealth management – prosegue il manager – siamo stati fin da subito consapevoli di portata e importanza degli investimenti sostenibili, al punto da renderli la nostra soluzione preferita per la costruzione dei portafogli. A darci ragione sono stati poi i numeri: secondo la nostra ultima ricerca trimestrale sulla fiducia di investitori e imprenditori, il 69% è alla ricerca di consulenza per aumentarne la propria allocazione in portafogli e la maggioranza prevede rendimenti di lungo termine da investimenti sostenibili pari o superiori a quelli da investimenti tradizionali».

 INTERSCAMBIO

A far da motore a questi affari, la buona salute dei rapporti commerciali. L’interscambio Italia-Svizzera è di 1 miliardo di euro a settimana, più della somma di quello con Cina, Giappone e Brasile. Tra i due Paesi c’è una frontiera comune lunga 800 chilometri, 330mila cittadini italiani che vivono in Svizzera, altri 310mila col doppio passaporto (in tutto fa il 7% dei residenti in Svizzera), a cui si aggiungono 87mila frontalieri.Quella in Svizzera è la terza comunità di italiani all’estero, solo in Argentina e Germania ce ne sono di più. Non per caso, la Confederazione è diventata un centro d’avanguardia per il Fintech. Una dinamica analoga si è verificata in Italia, in particolare nell’area milanese, vero e proprio hub della tecnofinanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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