Hp Composites, la corsa super dell'azienda da Formula 1

Ha sede ad Ascoli e produce componenti in fibra di carbonio da circuiti mondiali

Hp Composites, la corsa super dell'azienda da Formula 1
di Maria Cristina Benedetti
Mercoledì 1 Marzo 2023, 14:42 - Ultimo agg. 2 Marzo, 07:37
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Il nome è un presagio. Hp Composites, dove per Hp s’intende High performance.

Sulle alte prestazioni di questa eccellenza made in Marche c’è l’imbarazzo della scelta. Produce componenti in fibra di carbonio, realizza scocche per bolidi a quattro ruote che sfidano i circuiti mondiali, assume giovani e donne. Soprattutto fronteggia i mercati da via del Lampo, Ascoli. Siamo nel Piceno, dove i ragazzi sono costretti a passare attraverso il giogo di un tasso di disoccupazione oltre il 10-12%. Abramo Levato, la passione di un siciliano guidata dal rigore di un ingegnere, sciorina i numeri di quel che pare un paradosso: «Contiamo più di 750 dipendenti e continuiamo ad assumere, per far fronte alla previsione 2023 d’un fatturato superiore a 60 milioni, rispetto ai 55 del 2022 e ai 51 del 2021». Il direttore generale si piazza ai nastri di partenza. Miti su strada: «Realizziamo carrozzerie in materiale composito avanzato per le vetture di Formula 1, per la 24 Ore di Daytona e per quella di Le Mans». Riprende il filo dei dati: «La quota rosa da noi è al 35% e l’età media è inferiore ai 28 anni». Sono più di 11mila le parti prodotte ogni mese. Ferrari e Lamborghini, nei sogni di tanti, per loro sono clienti.

Inevitabile l’analogia con la parabola del garage di Steve Jobs, dov’è nata la Apple. «È stato in un piccolo stabilimento che nel 2010 abbiamo iniziato, chiamando a raccolta i lavoratori rimasti fuori da un’azienda del settore, nella Vallata del Tronto. Era fallita». Nel gruppo c’era anche lui, la voce narrante. L’innesto ha il fascino della contaminazione: nel 2011 Jacques Nicolet, imprenditore francese del settore immobiliare, che ha corso nove volte la 24 ore di Le Mans, rilevava la maggioranza delle quote societarie. Voleva dar corpo al suo sogno: creare auto da corsa. «Mi volle con lui, come dg». Insieme ripartirono. «Tutti i pezzi – è il vanto dell’ingegner Levato – sono prodotti a mano da personale formato della nostra accademia sui materiali compositi, la Ecodime Italia. Produciamo per Formula 1, Campionato Extreme E, Super Gt, Lamborghini Squadra Corse, di cui siamo sponsor tecnici ufficiali». Le carrozzerie di vetture di alta gamma arrivano da quell’angolo di Marche: Rimac-Bugatti, Maserati, Alfa Romeo.

IL DECOLLO

Dalla strada al cielo è solo un passo: «Lavoriamo anche per Aerospazio, facciamo parte di Exploore, un cluster che, con il sostegno della Regione, promuove le eccellenze del ramo aeronautico». La formula è basica: esperienza più Ricerca&Sviluppo. Tant’è che in pista, con loro, non sono più solo fibre di carbonio, ma anche di lino. I 5 stabilimenti più un magazzino sono tutti lì, in via del Lampo. «Per noi è importante il tratto local. Marlic ne è la prova. Prevede la collaborazione di 21 aziende e di 5 centri di ricerca: le università di Camerino, Urbino e Politecnica, Enea e Cnr. Siamo un grande lab per lo studio di nuovi materiali bio based». Un nome, un presagio. 

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