Investimenti, la transizione in Usa e la sicurezza in Europa divise da 1.000 miliardi

Produzione di energia a costi minimi e minerali per le batterie green,cecco le società statunitensi protagoniste della rinascita industriale

Investimenti, la transizione in Usa e la sicurezza in Europa divise da 1.000 miliardi
di Roberta Amoruso
Mercoledì 1 Marzo 2023, 14:40 - Ultimo agg. 2 Marzo, 07:41
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Il rinascimento industriale è già cominciato.

E passerà dalla transizione energetica negli Stati Uniti e dalla sicurezza energetica in Europa, oltre che dalla rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento e dall’aumento delle spese per la difesa. Lo dice il ciclo di investimenti già in atto. Ma attenzione, i potenziali benefici a lungo termine andranno ben oltre il settore industriale. Chi sarà più bravo a imboccare questa corsa, dice Capital Group, avrà vinto la sfida. Saranno, dunque, le società più agili nella produzione di energia, di metalli e minerali, quelle che stanno già effettuando gli investimenti “giusti”, a godere del ciclo di crescita migliore dei prossimi anni. Partiamo dal potenziamento della transizione energetica negli Usa. Le infrastrutture pubbliche tendono a essere ben protette dai maggiori costi tra aumento dei tassi e inflazione, sottolinea Nuveen. Senza contare che gli obiettivi di crescita del settore dei servizi di pubblica utilità negli States, fa notare Wellington Management, non sono mai stati così alti: l’utility statunitense media stima tassi di crescita in un range del 6%-8%. Inoltre, scorso anno le energie green hanno superato il carbone negli Stati Uniti, con energia eolica, solare e idroelettrica arrivate a generare il 22% dell’elettricità del Paese. Ora la spinta dell’Inflation Reduction Act (Ira) e la proroga dell’Infrastructure Jobs Act (Ija), con oltre 1.000 miliardi di dollari in incentivi, segneranno una nuova rivoluzione.

Le auto elettriche, va detto, in questa rivoluzione occupano un ruolo minimo: la parte enorme della transizione è il consumo di energia nelle fabbriche e nelle aziende grazie ai maxi-finanziamenti in arrivo per modernizzare la rete elettrica, costruire linee di trasmissione ad alta tensione ed estrarre i minerali rari necessari per la produzione di batterie per lo stoccaggio di energia eolica e solare. Così si spiega la forte domanda attesa per i produttori di apparecchiature elettriche e interi conglomerati industriali che offrono servizi e sviluppatori di sistemi avanzati di stoccaggio di energia per le batterie. Ma sarà l’intera produzione ed economia Usa a trasformarsi, in fondo. A differenza del carbone o del gas, energia eolica e solare hanno costi variabili pari quasi a zero.

E fatte le infrastrutture, il prezzo dell’energia negli Stati Uniti, già molto più basso di quello europeo, avrà un altro formidabile taglio, con un vantaggio competitivo certo per un’ampia gamma di produttori, dall’acciaio ai tessuti, dai beni di consumo ai prodotti chimici. Una riduzione potenziale del 90% dei costi energetici per l’estrazione di petrolio, gas, metalli o minerali, consentirà un salto triplo per produttività e margini.

LE RINNOVABILI

 Da parte sua, l’Europa, ha superato gli Stati Uniti nel passaggio alle energie rinnovabili, ma ora si trova di fronte alla sfida della sicurezza energetica. Così «i produttori di gas naturale liquefatto potrebbero essere i chiari beneficiari di questo cambio di rotta, in particolare le società statunitensi di Gnl, tra i produttori a più basso costo al mondo», spiegano gli esperti di Capital Group. Cheniere Energy, ad esempio, nei prossimi tre anni spenderà 8 miliardi di dollari per espandere il suo enorme stabilimento di Gnl a Corpus Christi, in Texas. Lì dove oltre il 70% delle forniture di Cheniere è ora diretto in Europa, con un incremento del 40 per cento. Poi c’è il capitolo della rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento, che pesa sulla resilienza di interi settori. Molte aziende ne stanno migliorando la sicurezza ricostruendo le catene più vicino ai mercati interni e finali. La società coreana di pannelli solari Hanwha Q CELLS, per esempio, costruirà un complesso da 2,5 miliardi di dollari in Georgia. Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) punterà 12 miliardi di dollari per la costruzione di una seconda fabbrica di chip in Arizona. E la stessa TSMC sta costruendo un impianto di semiconduttori in Giappone con un piano di investimenti infrastrutturali in Europa. Intel sta costruendo, invece, un centro di ricerca vicino a Plateau de Saclay, in Francia, un polo per il computing e la progettazione di intelligenza artificiale. Mentre l’Europa ha aperto diversi terminali Gnl in Germania per ricevere importazioni dagli Usa e da altri. Infine, ogni nuovo stabilimento avrà tecnologie di ultima generazione, dai sensori della giapponese Keyence alle apparecchiature di automazione pneumatiche ed elettriche di SMC.

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