La Russia è un ricordo, ora l'ingegneria italiana costruisce a New Cairo e a Riyad

La Russia è un ricordo, ora l'ingegneria italiana costruisce a New Cairo e a Riyad
di Mario Baroni
Mercoledì 5 Ottobre 2022, 13:08 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 15:03
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Dal primo ottobre alla periferia di New Cairo è steso uno stendardo di 300 metri di lunghezza e 4 di altezza per segnalare l’avvio della costruzione del nuovo quartier generale di Petrobel (Belaym Petroleum Company), il più grande operatore Oil&Gas del Mediterraneo, società partecipata da Eni ed Egpc (Egyptian General Petroleum Corporation). Sull’enorme striscione campeggia il nome di una società italiana: Proger spa.

La progettazione e la realizzazione chiavi in mano del complesso di edifici – 63mila metri quadrati di superificie – che ospiteranno i 2mila dipendenti Petrobel è stato affidato proprio a Proger spa, una delle principali società italiane di ingegneria, che con la sussidiaria Proger Egypt ha siglato il contratto che vale 160 milioni di dollari in tre anni. «Proger è presente in Egitto dal 2017 con la società di diritto locale Proger Egypt», commenta Marco Lombardi (nella foto)

 amministratore delegato di Proger. «Nei primi anni abbiamo sviluppato importanti progetti principalmente nel settore oil & gas, nell’impianto on-shore di Port Said. Poi, seguendo la vocazione multidisciplinare della nostra azienda, abbiamo ampliato gli orizzonti nei settori dell’edilizia, con i servizi di Project Management per il progetto immobiliare Playa North Coast, e nella green energy, in cui stiamo sviluppando soluzioni in ambito solare e idrogeno verde».

LA VOCAZIONE

Il contratto Petrobel per Proger è destinato, da solo, a raddoppiare il fatturato estero della società che oggi genera fuori dei confini nazionali circa il 45% del proprio giro d’affari, che nel 2021 ha sfiorato i 90 milioni di euro. «La nostra vocazione internazionale è sempre stata spiccata – aggiunge Lombardi – siamo da anni tra le prime 200 società di ingegneria internazionali, secondo la classifica americana Enr.

Da anni abbiamo una forte presenza in Russia, ma la situazione internazionale ci ha indotto a puntare su altri mercati che possano compensare e forse aggiungere opportunità a quelle che vengono meno dalla crisi bellica». E aggiunge, Lombardi: «Proger Egypt oggi è una realtà in grande ascesa – a partire dalle sue radici italiane e forte di un’importante componente egiziana, sia a livello azionario che di risorse umane perfettamente integrate nel contesto aziendale – che mira a creare valore nel Paese. Da sempre questo è il nostro approccio sui mercati internazionali e la firma dell’importante accordo è la conferma che si tratta di una politica vincente».

PARTNERSHIP

Il contratto, predisposto con la consulenza dello studio legale BonelliErede, è stato firmato in luglio dai vertici di Petrobel, Proger e Proger Egypt alla presenza dei rappresentanti di EGPC (Egyptian General Petroleum Corporation), di EGAS (Egyptian Natural Gas Holding Company) e di Eni. Proger Egypt è il soggetto promotore dell’iniziativa imprenditoriale, investimento complessivo di 160 milioni di dollari, in partnership con importanti realtà egiziane: il gruppo Sky Investment, co-azionista della società, Arab Investment Bank e Arab African International Bank, due primarie banche del Paese. Si tratta di un progetto chiavi in mano che sarà consegnato in 36 mesi a Petrobel. Il nuovo quartier generale di Petrobel sorgerà nel Governatorato del Cairo, al confine tra le due aree denominate Nuova Cairo e Nuova Capitale Amministrativa, e verrà utilizzato per gestire i progetti di ricerca, sviluppo e produzione di giacimenti e concessioni oil & gas del Paese, tra cui Zohr, la più grande scoperta di gas mai realizzata nel Mar Mediterraneo. «Il progetto degli uffici ha un design moderno e rispetta i più elevati standard di qualità, sicurezza e sostenibilità, per servire le esigenze operative di oltre duemila dirigenti e dipendenti di Petrobel e del gruppo Eni, con una superficie edificata di 63mila metri quadrati» spiega Lombardi. E conclude: «Oltre all’Egitto da dieci anni siamo presenti in Arabia Saudita, dove siamo project manager del grande progetto di Ryad Art, una delle più grandi operazioni urbanistiche e artistiche mai realizzate, destinata, entro il 2026, a trasformare la capitale saudita».

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