Atletica leggera a Bologna, Ginnastica e Ciclismo a Brescia, Pallamano a Padova, Basket a Pesaro, Arti marziali a Roma in attesa della Vela a Genova. Il fine del bando Sport e inclusione sociale della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali era far sposare federazioni sportive nazionali con i piccoli Comuni, in particolare del Mezzogiorno. Ma i 45 progetti ammessi al finanziamento del Pnrr mancano entrambi gli obiettivi. Tanti capoluoghi in corsa (anche se per una volta la città di Milano si è astenuta) e poco Sud: dodici iniziative ammesse al finanziamento, cioè il 27% invece del 40% previsto per legge.
Dal dipartimento allo Sport si assicura che utilizzando risparmi di spesa per 46 milioni e considerando l'insieme dei bandi, alla fine la soglia del 40% sarà rispettata.
Tuttavia, in base alle informazioni raccolte, il tradimento del principio di inclusione e coesione della Missione 5 è evidente: l'Emilia Romagna per esempio batte la Campania per nove progetti a due, con iniziative di grande valore come appunto l'Atletica a Bologna, il Nuoto a Riccione, il Baseball a Modena. Al Sud qualcosa c'è, non sempre utilissimo, come lo Squash a Cosenza, sport da tempo in declino, la cui federazione ha come presidente Antonella Granata, cosentina. E così la città calabrese sarà dotata di un impianto di Squash da 500 posti. Non sempre le scelte delle federazioni si ispirano a logiche di tale tipo: il presidente della federazione Canottaggio, il campione di Pompei Giuseppe Abbagnale, ha indicato l'impianto di Terni a Piediluco. Nel Mezzogiorno l'eccezione positiva è la Puglia, che ha portato a segno sei iniziative, tra le quali colpi interessanti come la Motonautica sul lago di Varano e la Pesistica a Capurso, in provincia di Bari.
Fra gli sport più noti, ne mancano tre all'appello. Intanto il Calcio, perché la Figc di fronte a 500 richieste e all'obbligo di indicarne una soltanto ha preferito tirarsi fuori dal bando. Poi l'Automobilismo, che ha scelto di giocare in casa finanziando l'impianto di Vallelunga a Campagnano di Roma, ma il progetto è stato per il momento escluso. Infine la Vela, in condizione analoga a Genova. Anche in Campania c'è un progetto escluso ed è quello a Capaccio Paestum della Fisdir, la federazione paralimpica degli atleti con ritardi intellettivi e relazionali. Ammessi invece i progetti di Montecorvino Rovella, appoggiato dalla federazione Basket in carrozzina, e di Campagna, sostenuto dalla Fidasc, federazione Armi sportive da caccia.
I 45 progetti ammessi hanno un finanziamento massimo di 4 miioni, con 171 milioni stanziati. L'intero pacchetto chiamato M5C2, nel settore del Pnrr dedicato a Sport e inclusione sociale vale 700 milioni, di cui però la gran parte riservata ai Comuni capoluogo di provincia o di almeno 50mila abitanti. Adesso i Comuni e le federazioni sportive ammessi hanno tempo fino al 31 marzo 2023 per far partire le gare. Per le centinaia di Comuni esclusi - tra i quali Angri, Arzano, Buonabitacolo, Calabritto, Caposele, Casalvelino, Castel San Giorgio, Falciano del Massico, Foglianise, Nocera Inferiore, Orta di Atella, San Felice a Cancello, Sant'Antonio Abate, Terzigno - l'amarezza di aver partecipato a una gara ad handicap.