Sport, nel bando "coesione" al Sud solo dodici impianti con le federazioni nazionali

Sport, nel bando "coesione" al Sud solo dodici impianti con le federazioni nazionali
Marco Espositodi Marco Esposito
Martedì 12 Luglio 2022, 08:03 - Ultimo agg. 11:54
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Atletica leggera a Bologna, Ginnastica e Ciclismo a Brescia, Pallamano a Padova, Basket a Pesaro, Arti marziali a Roma in attesa della Vela a Genova. Il fine del bando Sport e inclusione sociale della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali era far sposare federazioni sportive nazionali con i piccoli Comuni, in particolare del Mezzogiorno. Ma i 45 progetti ammessi al finanziamento del Pnrr mancano entrambi gli obiettivi. Tanti capoluoghi in corsa (anche se per una volta la città di Milano si è astenuta) e poco Sud: dodici iniziative ammesse al finanziamento, cioè il 27% invece del 40% previsto per legge.

Dal dipartimento allo Sport si assicura che utilizzando risparmi di spesa per 46 milioni e considerando l'insieme dei bandi, alla fine la soglia del 40% sarà rispettata.

Il punto però non è il bilancino dei centesimi ma la qualità dell'azione in campo. E l'idea di coinvolgere le federazioni sportive nazionali per sponsorizzare iniziative locali era buona, se solo avesse avuto qualche paletto. In primo luogo si dovevano escludere i Comuni che già partecipavano ai bandi principali. Inoltre si poteva coprire l'intero territorio nazionale permettendo alle federazioni di indicare due progetti, di cui uno al Sud, in modo da avere iniziative a sufficienza tra le quali scegliere. Le federazioni sportive, di fronte al vincolo di un solo Comune, sono andate sul sicuro e hanno ricalcato la geografia dello sport nazionale. Un bando dopato, pronosticò Il Mattino nell'inchiesta dello scorso 29 aprile. E i risultati ufficiali confermano i timori. Risultati peraltro pubblicati in modo estremamente stringato, con il semplice elenco dei Comuni ammessi o esclusi, senza neppure indicare la federazione sportiva nazionale coinvolta.

Tuttavia, in base alle informazioni raccolte, il tradimento del principio di inclusione e coesione della Missione 5 è evidente: l'Emilia Romagna per esempio batte la Campania per nove progetti a due, con iniziative di grande valore come appunto l'Atletica a Bologna, il Nuoto a Riccione, il Baseball a Modena. Al Sud qualcosa c'è, non sempre utilissimo, come lo Squash a Cosenza, sport da tempo in declino, la cui federazione ha come presidente Antonella Granata, cosentina. E così la città calabrese sarà dotata di un impianto di Squash da 500 posti. Non sempre le scelte delle federazioni si ispirano a logiche di tale tipo: il presidente della federazione Canottaggio, il campione di Pompei Giuseppe Abbagnale, ha indicato l'impianto di Terni a Piediluco. Nel Mezzogiorno l'eccezione positiva è la Puglia, che ha portato a segno sei iniziative, tra le quali colpi interessanti come la Motonautica sul lago di Varano e la Pesistica a Capurso, in provincia di Bari.

Fra gli sport più noti, ne mancano tre all'appello. Intanto il Calcio, perché la Figc di fronte a 500 richieste e all'obbligo di indicarne una soltanto ha preferito tirarsi fuori dal bando. Poi l'Automobilismo, che ha scelto di giocare in casa finanziando l'impianto di Vallelunga a Campagnano di Roma, ma il progetto è stato per il momento escluso. Infine la Vela, in condizione analoga a Genova. Anche in Campania c'è un progetto escluso ed è quello a Capaccio Paestum della Fisdir, la federazione paralimpica degli atleti con ritardi intellettivi e relazionali. Ammessi invece i progetti di Montecorvino Rovella, appoggiato dalla federazione Basket in carrozzina, e di Campagna, sostenuto dalla Fidasc, federazione Armi sportive da caccia.

I 45 progetti ammessi hanno un finanziamento massimo di 4 miioni, con 171 milioni stanziati. L'intero pacchetto chiamato M5C2, nel settore del Pnrr dedicato a Sport e inclusione sociale vale 700 milioni, di cui però la gran parte riservata ai Comuni capoluogo di provincia o di almeno 50mila abitanti. Adesso i Comuni e le federazioni sportive ammessi hanno tempo fino al 31 marzo 2023 per far partire le gare. Per le centinaia di Comuni esclusi - tra i quali Angri, Arzano, Buonabitacolo, Calabritto, Caposele, Casalvelino, Castel San Giorgio, Falciano del Massico, Foglianise, Nocera Inferiore, Orta di Atella, San Felice a Cancello, Sant'Antonio Abate, Terzigno - l'amarezza di aver partecipato a una gara ad handicap.

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