Addio smartworking, Google e Amazon chiedono ai dipendenti di tornare in ufficio

Addio smartworking, Google e Amazon chiedono ai dipendenti di tornare in ufficio
Addio smartworking, Google e Amazon chiedono ai dipendenti di tornare in ufficio
Giovedì 1 Aprile 2021, 23:03
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Addio smartworking, Google e Amazon preparano i propri dipendenti al ritorno in ufficio, seppur con tempi diveris. Google, una delle prime a decidere di far lavorare i dipendenti da casa con lo scoppio della pandemia di coronavirus, riaprirà gli uffici a capacità limitata da questo mese, in base alla disponibilità dei vaccini e dalla curva dei contagi nelle diverse parti del Paese dove è presente, secondo documenti interni consultati dalla Cnbc. Il rientro sarà su base volontaria prima del ritorno ufficiale previsto il primo settembre. Google inoltre consiglia ai dipendenti di vaccinarsi, ma non sarà obbligatorio per tornare in ufficio. Inviate anche nuove linee guida per il lavoro da remoto: se i dipendenti vorranno continuare con questa modalità dopo il primo settembre, per più di 14 giorni all'anno, dovranno formalmente presentare una richiesta, chiedendo di proseguire con il telelavoro per al massimo 12 mesi «nei casi più eccezionali».

La società potrà comunque richiamare in ufficio i dipendenti in qualsiasi momento, se lo riterrà necessario. A settembre, è previsto che i dipendenti tornino in ufficio per almeno tre giorni alla settimana. Google sta quindi scegliendo un approccio diverso rispetto ad altre società del settore tech, come Facebook e Twitter, che invece sono disponibili a far lavorare i dipendenti da remoto a tempo indeterminato.

Il contenuto dei documenti interni è stato poi confermato da un portavoce di Google alla Cnbc. A Wall Street, il titolo di Alphabet (che controlla Google) guadagna oltre il 2%.

Amazon, un altro dei più grandi datori di lavoro del mondo, questa settimana ha detto ai suoi dipendenti che dovranno tornare alle loro scrivanie dopo l'estate, dopo aver detto che confermato lo smartworkink fino a luglio. Un promemoria condiviso con i lavoratori diceva: “Il nostro piano è tornare a una cultura incentrata sull'ufficio come nostra base di riferimento. Crediamo che ci consenta di inventare, collaborare e imparare insieme in modo più efficace". Altre aziende tecnologiche come Facebook e Twitter hanno affermato in precedenza durante la pandemia che i dipendenti possono lavorare da casa a tempo indeterminato e che non si aspettavano che più della metà della forza lavoro entrasse in un ufficio ogni giorno.

I prezzi degli affitti a San Francisco, sede di molte grandi aziende tecnologiche che hanno sostenuto il lavoro a distanza, sono crollati di circa il 24% lo scorso anno. Una raffica di giovani lavoratori ha lasciato la città per luoghi più economici o più esotici da dove avrebbero potuto usare un laptop per lavorare.

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