Cambiano le regole per gli affitti brevi. A partire dal 2023 ci sarà l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’anno di locazione e andranno inseriti anche i dati catastali dell’appartamento affittato. Questo permetterà di raggiungere due obbiettivi, quello di individuare con una maggior precisione le caratteristiche del contratto nonché il periodo di locazione e quello di identificare esattamente l’immobile nel caso di più contratti relativi a uno stesso proprietario. I dati catastali, infatti, permettono di effettuare le opportune verifiche sull’unità immobiliare in base al catasto edilizio urbano e gli intestatari dell’edificio.
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IL PROVVEDIMENTO
La novità è illustrata nel provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate il 17 marzo scorso.
LA TIPOLOGIA DI AFFITTO
Per contratto di locazione breve si intende un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. A esso sono equiparati i contratti di sublocazione e quelli di concessione in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario.
RITENUTE E VERSAMENTI
Gli intermediari che intervengono nel pagamento o incassano i canoni/corrispettivi relativi ai contratti di locazione breve devono effettuare, su quelle somme, una ritenuta del 21%, da versare tramite modello F24. Se il beneficiario non opta in sede di dichiarazione dei redditi per l’applicazione del regime della cedolare secca, la ritenuta si considera operata a titolo di acconto.