Fisco, aliquote Irpef diventano tre: chi ci guadagna? Gli effetti sugli stipendi. Tutti gli scenari

La riforma approderà in consiglio dei ministri - come annunciato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, la prossima settimana

Fisco, aliquote Irpef diventano tre: chi ci guadagna? Gli effetti sugli stipendi. Tutti gli scenari
Fisco, aliquote Irpef diventano tre: chi ci guadagna? Gli effetti sugli stipendi. Tutti gli scenari
di Mario Landi
Mercoledì 8 Marzo 2023, 08:12 - Ultimo agg. 10 Marzo, 09:55
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Fisco, si cambia. La riforma approderà in consiglio dei ministri - come annunciato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, la prossima settimana. La principale novità riguarda l'Irpef: si passa a 3 aliquote, in base al reddito, dalle attuali 4. L’intenzione è di ridurre le aliquote mediante una revisone delle tax expenditures, cioè le detrazioni e le deduzioni fiscali. Obiettivo dichiarato, stando alle parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, è quello di ridurre l’imposizione fiscale. Ma cosa cambia in busta paga? Ecco gli scenari.

LE IPOTESI

Il passaggio a 3 aliquote Irpef ha due ipotesi: la prima prevede 3 aliquote del 23%, del 27% e del 43% per un costo allo Stato di 10 miliardi di euro, la seconda prevede 3 aliquote Irpef del 23%, del 33% e del 43% per un costo di 6 miliardi di euro.

La prima ipotesi prevede che le aliquote siano tre, con il primo scaglione che non verrebbe toccato, restando a 15.000 euro con un’aliquota al 23%. Il secondo scaglione arriverebbe fino a 50.000 euro. Non cambia niente per il terzo scaglione, ovvero per i redditi superiori a 50.000 euro. Quindi: 23% per redditi fino a 15.000 euro; 27% per redditi tra 15.001 e 50.000 euro; 43% per redditi sopra 50.000 euro.

Con la seconda ipotesi gli scaglioni sarebbero ugualmente tre, tuttavia, la prima fascia di reddito arriverebbe fino a 28.000 euro con aliquota al 23%. Il secondo scaglione arriverebbe a 50.000 euro con un’aliquota al 33%. Per i redditi sopra 50.000 l’aliquota resta 43%. Perciò: 23% per redditi fino a 28.000 euro;
33% per redditi tra 15.001 e 50.000 euro; 43% per redditi sopra 50.000 euro.

LE ALIQUOTE ATTUALI

Attualmente, le aliquote sono quattro: fino a 15.000 euro di reddito 23%; da 15.000 euro a 28.000 euro di reddito 25%; da 28.000 euro a 50.000 euro di reddito 35%; oltre 50.000 euro di reddito 43%. L’imposta sul reddito delle persone fisiche (ossia l'Irpef) deve essere corrisposta da tutte le persone fisiche, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, che possiedono le previste tipologie di reddito.  I soggetti residenti sono assoggettati ad imposizione anche per i redditi prodotti all’estero, mentre i soggetti non residenti sono assoggettati a tassazione limitatamente ai redditi prodotti nel territorio dello Stato.

CHI CI GUADAGNA

Il Governo punterebbe ad accorpare la seconda e la terza aliquota dell’Irpef, fissate oggi al 25% e al 35%, in una fascia con una percentuale di prelievo pari al 27% o al 28%. Chi oggi guadagna tra i 15 mila e i 28 mila euro, quindi, andrebbe a pagare il 2% in più di tasse, percependo uno stipendio netto inferiore. Beneficeranno invece della misura quelli che hanno un reddito imponibile compreso tra i 28 mila e i 50 mila euro.  Occorre sottolineare che quando si parla dei redditi bassi, fare il confronto solo tra le ipotesi di aliquote però senza sapere ancora come cambia la formula delle detrazioni non indica quando si pagherà in più o in meno. Insomma dipenderà da come verranno stabilite le detrazioni. Ma non sono solo gli scaglioni a essere nel mirino del Governo. Si andrà avanti anche e soprattutto con la revisione dei procedimenti che costituiscono il cuore del Fisco, quello dichiarativo, di accertamento, di riscossione e del contenzioso tributario.

LE SIMULAZIONI

Giuseppe Buscema, esperto della Fondazione Studi Consulenti del lavoro, riporta sul Corriere della Sera, alcune possibili ipotesi. Qualora approdasse la prima ipotesi ci sarebbe un aumento dell’imposta lorda per i redditi fino a 34.000 euro. Nella seconda ipotesi si realizzerebbe un risparmio per tutte le fasce di reddito. Viene poi effettuata anche una simulazione in caso di reddito da 20.000 euro annui. Nella prima ipotesi l’imposta aumenterebbe di 150 euro in un anno, un incremento del 2%. In caso di reddito da 50.000 euro ci sarebbe un risparmio da 1.150 euro. Nella seconda ipotesi si verificherebbe un risparmio per entrambe le fasce di reddito: per coloro che hanno un reddito di 20.000 euro la riduzione sarebbe di 100 euro, mentre con un reddito di 50.000 euro ci sarebbe una diminuzione di 700 euro, pari a circa il 4%.

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