Alitalia, prestito bocciato ma Ita è salva. Bruxelles chiede che la compagnia fallita
restituisca 400 milioni

Giorgetti: «Decisione attesa, eravamo nel giusto il nuovo vettore è stato lanciato in discontinuità»

Alitalia, prestito bocciato ma Ita è salva. Bruxelles chiede che la compagnia fallita restituisca 400 milioni
Alitalia, prestito bocciato ma Ita è salva. Bruxelles chiede che la compagnia fallita restituisca 400 milioni
di Umberto Mancini
Lunedì 27 Marzo 2023, 23:05 - Ultimo agg. 28 Marzo, 08:28
3 Minuti di Lettura

La Commissione europea ha chiuso il dossier Alitalia stabilendo che il prestito ponte da 400 milioni concesso dallo Stato nel 2019 rappresenta «un aiuto di Stato illegale ai sensi delle norme comunitarie». Il governo italiano, ma solo teoricamente, dovrebbe quindi recuperare dalla compagnia il sostegno maggiorato degli interessi. Ma l’ex vettore tricolore è fallito e quindi non potrà far fronte all’impegno.

Piloti e assistenti di volo cercasi, da Lufthansa a Ita: assunzioni per più di 20mila figure professionali

Alitalia, prestito bocciato ma Ita è salva

«La Commissione - ha commentato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti - ha escluso Ita dalle richieste di restituzione del prestito ponte e questa è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada.

Del resto le conclusioni della Commissioni Ue erano attese e ampiamente previste». 


LE MOTIVAZIONI
La decisione della Ue, voluta dalla commissaria Margrethe Vestager, è «un mero pro forma - spiega Andrea Giuricin, uno tra i massimi esperti del trasporto aereo - perché anche questa somma non sarà recuperata dal governo italiano, come già i 900 milioni del 2017 o i 300 milioni del governo Prodi». La somma sarà solo iscritta nel passivo dell’amministrazione straordinaria così come i precedenti 900 milioni.
«La commissione europea - argomenta Giuricin - ci ha messo tre anni e mezzo per decidere e i contribuenti italiani non vedranno restituire il prestito, considerando il tasso di interesse annuo del 10% stiamo parlando di quasi 600 milioni». 


Come si ricorderà a maggio del 2017 Alitalia, con il bilancio in profondo rosso, era stata commissariata E per mantenere l’ex compagnia di bandiera operativa, nel 2017 e nel 2019, vennero concessi dai governi italiani due prestiti, rispettivamente, da 900 milioni di euro (in due tranches) e da 400 milioni di euro.  Nel 2018 la Commissione avviò un’indagine per stabilire se il prestito del 2017 fosse conforme alle norme sugli aiuti di stato e nel febbraio 2020 mise nel mirino il prestito pubblico aggiuntivo di 400 milioni del 2019. A settembre 2021 Bruxelles ha concluso che il prestito di Stato da 900 milioni di euro ad Alitalia era illegale, ma anche questo finanziamento non è mai stato restituito. Adesso è arrivata la decisione sul prestito da 400 milioni. Per Bruxelles «non è stata valutata in anticipo la probabilità di rimborso dei prestiti con gli interessi» dal governo italiano che «si è concentrato nel voler garantire la continuità del servizio dei voli» di Alitalia.


Quello che più conta è che Ita, nata dalle ceneri di Alitalia, ma fortemente ridimensionata per marcare la discontinuità, non avrà contraccolpi. Una operazione messa a punto proprio da Giorgetti che ha lavorato sodo con Bruxelles per costruire questo percorso. Ora c’è da chiudere in fretta la partita della privatizzazione che, tra l’altro, è ben vista proprio dalle autorità europee. Le distanze tra Lufthansa e il Tesoro si stanno infatti riducendo e un via libera all’accordo dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA