Alitalia-Ita: dipendenti, in due mesi selezioni e nuovo contratto

Alitalia-Ita: dipendenti, in due mesi selezioni e nuovo contratto
Alitalia-Ita: dipendenti, in due mesi selezioni e nuovo contratto
di Umberto Mancini
Venerdì 16 Luglio 2021, 00:14 - Ultimo agg. 16:24
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Un contratto nuovo di zecca e le selezioni dei dipendenti che, una volta ottenuto l’ok delle organizzazioni sindacali, scatteranno rapidamente per concludersi probabilmente entro la fine di settembre. Il decollo di Ita il 15 ottobre, formalizzato ieri con l’ok al piano industriale da parte dell’Europa, accelera le procedure già avviate nei mesi scorsi quando, sotto traccia, sindacato e azienda hanno cominciato a confrontarsi sul fronte delle assunzioni. Ora, dopo mesi di trattative con Bruxelles, il quadro, almeno a grandi linee, è completo. La nuova compagnia decollerà con un numero di dipendenti, assunti per gestire l’attività “aviation”, che oscillerà tra 2.750-2.950. Quota che salirà a fine piano, cioè nel 2025, a 5.550-5.700 persone. Piloti e assistenti di volo che verranno assunte con un nuovo contratto di lavoro che, dice l’azienda, «assicurerà maggiore competitività nel confronto con altri operatori del settore». 

Alitalia-Ita, il nuovo contratto

Di fatto, a sentire alcune fonti sindacali, gli stipendi dovrebbero essere in linea con quelli di Alitalia che, va detto, non sono tra i più alti in Europa. Gli assistenti di volo che transiteranno in Ita così come i piloti verranno selezionati da una società esterna specializzata che, oltre a raccogliere i curricula su una specifica piattaforma, fornirà anche le proprie valutazioni. In questo modo verrà garantita quella discontinuità richiesta dall’Europa. Non è ovviamente escluso a priori che personale specializzato possa essere assunto anche fuori dal perimetro Alitalia.

Di certo però si privilegeranno le figure professionali già presenti. Per quanto riguarda i piloti il nuovo contratto allo studio dovrebbe garantire maggiore flessibilità, eliminando le attuali distorsioni che penalizzano chi vola meno. Dando così all’azienda maggiori certezze sui costi nel lungo termine e ai dipendenti un orizzonte economico più stabile e definito. In sostanza sarebbero gradualmente eliminate alcune variabili che incidono fortemente sugli emolumenti.

Quando poi Ita, come si aggiudicherà le gare bandite da Alitalia per le attività di «ground handling», ovvero i servizi a terra, e per la «manutenzione», si prevede, sempre a conclusione del piano, l’impiego rispettivamente di circa 2.650-2.700 risorse e di altre 1.100-1.250. Complessivamente si arriverà quindi a 9.650 dipendenti rispetto a 10.550 attuali. Ovviamente molto dipenderà dall’andamento del mercato e da come la nuova compagnia saprà intercettare il traffico. 

Molto freddi per ora i sindacati che lamentano di non essere stati coinvolti nel nuovo piano industriale. Per questo motivo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, hanno chiesto di essere convocati subito dal governo.

Non piace al sindacato il cosiddetto spezzatino aziendale. Giudizio negativo anche sulla miniflotta di 52 aerei con cui si intende partire. «E’ inaccettabile - sottolinea la Fit-Cisl con Salvatore Pellecchia - che su 10.500 lavoratori vengano assunti solamente 2750-2950 il primo anno». 

Fnta, che raggruppa piloti e assistenti di volo, non ha invece pregiudiziali e apprezza la svolta. Del resto il Mise ha già assicurato che sono allo studio misure di protezione sociale per i dipendenti che non verranno assunti in Ita: Cig, prepensionamenti e possibile ricollocazione in altre società pubbliche.
 

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