L'Alta velocità al Sud da Salerno a Reggio Calabria e Potenza: ecco i progetti

L'Alta velocità al Sud da Salerno a Reggio Calabria e Potenza: ecco i progetti
di Nando Santonastaso
Venerdì 15 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 12:20
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Lo studio di fattibilità dei primi due lotti, Battipaglia-Praia e Praia-Tarsia, e del raddoppio della galleria Santomarco tra Paola e Cosenza, in Calabria, è ormai pronto. Curato da Italferr, sarà disponibile a metà novembre, assicura l'ad di Rete ferroviaria, Vera Fiorani, al confronto on line promosso dal Forum delle Disuguaglianze, presente anche il ministro Enrico Giovannini, un utile e assai concreto anticipo del previsto dibattito pubblico sul progetto finale della Salerno-Reggio Calabria ad Alta velocità. I due lotti e la galleria dovranno essere completati entro il 2026 perché rientrano nelle opere finanziate dal Pnrr (o meglio, dal Fondo complementare): confermata la disponibilità delle risorse, pari a 11,2 miliardi di euro. Per tutta l'opera, la cui ultimazione è indicata nel 2030, occorreranno altri 11 miliardi circa ma al momento su di essi come del resto era già noto non ci sono certezze anche se più volte lo stesso Giovannini ha assicurato che l'opera si farà interamente con l'utilizzo di risorse nazionali. La stessa Fiorani ribadisce ieri che lo studio di fattibilità riguarderà tutto il percorso e non solo le tratte già finanziate. 

Sette i lotti funzionali previsti ma il primo, tra Salerno e Battipaglia, potrebbe saltare come fa intendere il professor Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: i costi elevati e il guadagno minimo sui tempi di percorrenza consiglierebbero in sostanza di evitare uno spreco di risorse e di puntare, con gli opportuni interventi, al potenziamento dell'attuale linea.

Sarà probabilmente questo uno dei punti di discussione al dibattito pubblico che, a giudicare da quanto emerso dal forum di ieri, promosso e coordinato dall'economista Gianfranco Viesti, non si annuncia del tutto in discesa. I dubbi riguardano l'opportunità stessa dell'opera e la scelta del percorso definitivo, con particolare riferimento all'attraversamento o meno del parco del Cilento e di quello del Pollino. Il ministero è per il no, «per non turbare ecosistemi di straordinaria importanza» dice Catalano. Ma dai territori si levano già da tempo voci di dissenso perché, come spiega il professor Paolo Beria del Politecnico di Milano, le aree non attraversate dall'Alta velocità ferroviaria restano ai margini dello sviluppo sociale ed economico. È già accaduto al Nord, dove l'A/V è di casa da decenni e potrebbe accadere alla costa calabrese che nelle linee generali del progetto al momento è esclusa.

Peraltro Beria, tecnico di riconosciuta competenza, mette in discussione la stessa necessità dell'opera: è oggi, dice, che il Sud ha bisogno di nuovi collegamenti, non tra 15 anni, e il rischio che le emissioni di Co2 aumentino lungo il percorso è molto elevato. 

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«Ma l'Alta velocità - avverte Giovannini - è una filosofia, un'impostazione che non può essere vanificata semplicemente mettendo fermate in ogni luogo. Un conto è discutere di una visione trasportistica, raccogliendo le relative istanze, un altro è che ad esse si debba rispondere solo con l'Alta velocità. Intanto per la Salerno-Reggio Calabria accadrà che l'offerta stimolerà la domanda di mobilità e di servizi del territorio, dimostrando l'infondatezza della tesi contraria. Inoltre, l'approccio organico che abbiamo voluto per il rilancio dei trasporti nel Mezzogiorno, avviando tra l'altro una vera e propria battaglia con l'Ue per il riconoscimento anche del corridoio adriatico, conferma che l'investimento per il Mezzogiorno è molto più ampio: non solo volumi ma anche qualità».

Di sicuro, l'avvio dei lavori previsto nel 2022 comporterà una serie di problemi con tratte bloccate anche per anni. Fiorani ricorda che «lavorare su tratte in esercizio non è mai facile; ci saranno perturbazioni, bisognerà trovare soluzioni adeguate». Più treni, ad esempio, come chiede Beria, e servizi all'altezza della sfida. Che appare comunque formidabile: difficile non riconoscere al progetto complessivo della Sa-Rc anche sotto il profilo ambientale una valenza particolare e strategica per il Mezzogiorno. La possibilità di collegare la nuova Sa-Rc, ad esempio, con la Battipaglia-Potenza-Taranto, anch'essa ad Alta velocità attraverso un buffer, avvicinerà sensibilmente anche la Puglia meridionale a Roma e a Napoli in attesa di coprire la Calabria dell'est, la più lontana di tutti dagli assi ferroviari veloci, come sottolinea il presidente di Legambiente Edoardo Zanchini. «Dalla nostra iniziativa - commenta Fabrizio Barca, coordinatore del Forum delle Disuguaglianze emerge chiaramente la fame che il Paese ha di dibattito pubblico: appena si è aperta una porta sull'utilità o meno di quest'opera, sono arrivati i saperi e si sono messe alla prova le opinioni prese dal Centro». 

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