Atlantia scrive alla Ue sul nodo concessione: sopravvivenza di Autostrade a rischio, in bilico 7.000 posti

Atlantia scrive alla Ue sul nodo concessione: sopravvivenza di Autostrade a rischio, in bilico 7.000 posti
Atlantia scrive alla Ue sul nodo concessione: sopravvivenza di Autostrade a rischio, in bilico 7.000 posti
Giovedì 18 Giugno 2020, 11:48 - Ultimo agg. 13:51
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Atlantia scrive alla Ue sul nodo concessione sostenendo che la sopravvivenza di Autostrade è a rischio e 7.000 posti di lavoro sono  in bilico. Se non risolta con urgenza, la questione della concessione creata dal decreto Milleproroghe «potrebbe compromettere seriamente i piani di investimento attuali e futuri di Aspi e, soprattutto, la sopravvivenza della società stessa», si legge nella lettera inviata da Atlantia alla Commissione europea, in cui si sottolinea anche come le norme del decreto siano costate il downgrade a junk del rating di Autostrade per l'Italia e della stessa holding.

«Sebbene Aspi soddisfi tutti i criteri e i prerequisiti per accedere alla garanzia statale» prevista dal dl liquidità, il viceministro dello Sviluppo economico «ha dichiarato che non è possibile concedere tale garanzia a Aspi. Ciò è palesemente discriminatorio, a conferma del desiderio delle autorità italiane di compromettere la redditività di Aspi, indebolire la società e ridurne il valore a fini politici». Lo scrive Atlantia nella lettera in cui si chiede alla Commissione europea di intervenire per risolvere il nodo della concessione ad Autostrade per l'Italia.

«L'atteggiamento delle autorità italiane è ancora più ingiustificato se si considera l'approccio totalmente diverso adottato nei confronti dell'Anas - l'operatore pubblico che gestisce gran parte della rete stradale italiana - a seguito del recente crollo del ponte Aulla in Toscana».
Lo scrive Atlantia nella lettera inviata alla Commissione europea in cui si denuncia un approccio «discriminatorio» del governo nei confronti di Autostrade per l'Italia. «L'8 aprile, - ricostruisce Atlantia - un importante ponte autostradale, appartenente alla rete Anas, è completamente crollato. L'Anas dichiarò di non avere idea del perché il ponte fosse crollato, specificando che, a seguito di richieste delle autorità locali, alcuni lavori di manutenzione specifici erano stati eseguiti solo pochi mesi prima. In questo caso, non vi sono state vittime solo perché l'incidente è avvenuto durante il periodo di blocco di COVID-19 e, nei confronti di Anas, il governo e i politici italiani non hanno preso alcuna iniziativa né fatto dichiarazioni volte a un possibile ritiro della sua concessione». Al contrario quindi di quanto accaduto con Aspi dopo il crollo del ponte di Genova.
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