Autostrade, indagine su barriere antirumore già messe in sicurezza in accordo con MIT

Autostrade, indagine su barriere antirumore già messe in sicurezza in accordo con MIT
Mercoledì 11 Novembre 2020, 14:00
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(Teleborsa) - L'indagine della Procura di Genova, che ha portato stamane a misure cautelari nei confronti di 4 ex manager di ASPI e di due tecnici (uno del Tronco genovese e l'altro trasferito presso il Traforo del Monte Bianco), riguarda una specifica tipologia di barriere integrate anti-rumore, denominate "Integautos", presenti su circa 60 dei 3000 km di rete di Autostrade per l'Italia.

E' quanto precisa la società, in merito alle notizie dei provvedimenti cautelari a carico di alcuni manager, aggiungendo che "era venuta a conoscenza delle attività di indagine lo scorso 10 dicembre 2019, a seguito di un provvedimento di sequestro di documentazione notificatole dalla Guardia di Finanza di Genova".

"La totalità di queste barriere - spiega ASPI - è già stata verificata e messa in sicurezza con opportuni interventi tecnici tra la fine del 2019 e gennaio 2020, nell'ambito del generale assessment delle infrastrutture messo in atto dalla società su tutta la rete autostradale. Per tali infrastrutture è stato parallelamente definito a inizio 2020 un piano di sostituzione d'intesa con il Dicastero concedente, articolato in tre fasi: una prima fase propedeutica agli interventi, attualmente in corso. Una seconda fase, che prevede la sostituzione delle barriere nei punti maggiormente esposti a impatto acustico, pianificata dalla seconda metà del 2021. Una successiva terza fase completerà invece la sostituzione sugli altri punti".

La spesa per la totalità degli interventi di sostituzione, pari a circa 170 milioni di euro, è già stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di ASPI dell'aprile 2020 e sarà a completo carico della società.

ASPI ricorda che "tutte le procedure di controllo e di sicurezza, nonché le soluzioni progettuali per la sostituzione delle barriere, sono stati definiti con gli organi tecnici preposti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti". Rispetto ai due tecnici dipendenti, la società conferma di aver "attivato le procedure previste dal contratto per una immediata sospensione dal servizio" e che "valuterà tutti gli ulteriori interventi del caso a propria tutela sulla base delle risultanze degli atti di indagine".
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