Banda ultra larga, Colao: entro il 2026 garantita al 100% degli italiani

Banda ultra larga, Colao: entro il 2026 garantita al 100% degli italiani
Martedì 13 Aprile 2021, 18:00
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(Teleborsa) - Il ministro della Transizione digitale Vittorio Colao ha ribadito che obiettivo del governo è assicurare una connessione a banda ultra-larga per tutte le famiglie italiane entro i prossimi 5 anni. "Bruxelles intende raggiungere gli obiettivi di innovazione digitale entro dieci anni. Anche noi, anche grazie al Pnrr, vogliamo essere ambiziosi. Vogliamo, e possiamo, essere nel gruppo di testa in Europa – ha detto in audizione presso la Commissione Trasporti della Camera – Oggi propongo obiettivi a 5 anni, per essere già nel 2026 tra i paesi migliori".

In 5 anni il ministro ha dichiarato di ambire ad avere almeno il 70% della popolazione che usi regolarmente l'identità digitale (più del doppio rispetto a oggi) e che sia "digitalmente abile". "Abbiamo il piano di portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi cloud: intendiamo raggiungere almeno l'80% dei servizi pubblici erogati online", ha aggiunto. Soprattutto, ha sottolineato il ministro Colao, l'obiettivo, in collaborazione con gli operatori di mercato e il Mise è quello di "raggiungere il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga. Questi sono obiettivi ambiziosi perché ci permetteranno già nel 2026 di avvicinarci di molto a quelli europei con ancora 4 anni di lavoro per completare l'opera". Quanto alle modalità per trasformare in pratica gli obiettivi, Colao ha spiegato che il piano di azione che si sta elaborando interviene "tanto sul lato dell'offerta quanto su quello della domanda".

"Quanto all'offerta – ha spiegato il ministro per la Transizione digitale – miriamo alla copertura dell'intero territorio con connessioni ad altissima velocità, senza lasciare indietro nessuno, con un approccio agnostico teso a dare accesso a tutti con tutte le tecnologie utili per poterlo fare: fibra a casa, fixed wireless, 5G". "Come già anticipato – ha aggiunto – stiamo ora lavorando al Piano per l'identificazione e la copertura per quelle aree 'grigie' ove non saranno previsti, nei prossimi anni, investimenti privati in reti ad altissima velocità. Faremo rapidamente la mappatura e le consultazioni". "Non appena pronto – ha precisato – porteremo il Piano al Comitato interministeriale per la transizione digitale. È un processo complesso che prevede l'interlocuzione con il mercato e con le Istituzioni nazionali e comunitarie. Lo vogliamo velocizzare il più possibile". In merito alle mappature – "partiranno a maggio e dureranno 30-40 giorni" – il ministro ha ricordato che è stato costituito un gruppo di lavoro congiunto con il Mise che si riunirà per la prima volta giovedì. "Poi partiremo con le gare con aree molto più piccole rispetto ad aree bianche e a inizio 2022 il processo sarà terminato. Non abbiamo tanto tempo", ha ribadito.

Sul fronte della domanda il ministro ha dichiarato di attendere l'approvazione da parte della Commissione europea delle misure relative alla fase 2 dei cosiddetti voucher a supporto dell'accesso alla rete di famiglie e imprese: "Appena ottenuta, avremo circa 900 milioni di euro a disposizione di imprese e cittadini". "Sempre sul lato domanda – ha detto Colao – da novembre 2020 sono stati attivati oltre 118.000 voucher in tutta Italia dedicati alle famiglie a basso reddito, per un totale di oltre 59 milioni di euro erogati. A cinque mesi dall'avvio della misura, le risorse impegnate ammontano a oltre 73 milioni di euro, pari a circa il 37% dei fondi disponibili".

Infine, il ministro si è concentrato sul problema della sicurezza digitale. Il governo, ha spiegato, punta a far sì che "le amministrazioni vengano aiutate a migrare in cloud diversi a seconda del livello di sensibilità dei dati dei quali dispongono". E per questo "per i dati più sensibili intende creare un Polo Strategico Nazionale a controllo pubblico". Il Polo sarà localizzato sul suolo italiano e con garanzie, anche giurisdizionali, elevate – ha garantito il ministro – e "permetterà di razionalizzare e consolidare molti di quei centri che ad oggi non riescono a garantire standard di sicurezza adeguati".
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