Benzina, prezzi record: ecco perché continuano gli aumenti e dove possono arrivare, gli effetti della crisi Russia-Ucraina

Prezzi dei carburanti alle stelle trainati dal petrolio
Prezzi dei carburanti alle stelle trainati dal petrolio
Venerdì 11 Febbraio 2022, 13:05 - Ultimo agg. 15:40
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Settimana di rialzi per i prezzi di benzina e gasolio dei maggiori marchi. Per le famiglie e le imprese italiane, oltre a dover fare i conti con il caro bollette ormai da diverse settimane sono costretti ad affrontare la corsa dei prezzi dei carburanti. A spingere i prezzi di super e diesel è anche il continuo rialzo delle quotazioni del petrolio che ormai ha superato i 90 dollari (il brent). Il petrolio, che di recente si è spinto al record da sette anni, è sostenuto anche da numerosi e ripetuti segnali di scarsità dell’offerta.

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Così anche gli analisti più scettici si stanno convincendo che il petrolio possa, entro il primo trimestre di quest'anno se non prima, possa tornare a 100 dollari.

Per l'econimista, direttore della Rivista Energia, Alberto Clò, il petrolio potrebbe arrivare anche a quota 120-150 dollari al barile.

Il primo motivo è rappresentato dalle tensioni geopolitiche tra Russia, Ucraina e Nato. Un conflitto, a seguito di un'invasione russa dell'Ucraina, farebbe balzare i prezzi ben oltre i 100 dollari, perché la Russia è il terzo produttore di greggio al mondo e il secondo di gas. Le sanzioni poi toglierebbero dal mercato una bella fetta di greggio che spingerebbe i prezzi ancora più in alto. E quindi, di conseguenza i prezzi di benzina e gasolio ancora più in alto, visto che l'Opec+ sta portando avanti un incremento dell'offerta troppo bassa secondo molti osservatori, considerando che alcuni paesi facenti parte dell'organizzazione non stanno incrementando pro quota la produzione per problemi interni.

L'ALLARME

Intanto la stessa Opec ha appena lanciato l'allarme sulla crescita  della domanda mondiale di petrolio del 2021 di 17.000 barili al giorno, a 5,7 milioni di barili al giorno, mantenendo invariata la stima della domanda del 2022 a 4,2 milioni di barili al giorno, a fronte di un crollo a dicembre, delle scorte di petrolio nelle nazioni che sono i più grandi consumatori, restringendo un mercato energetico globale già teso, poichè la fornitura di greggio continua a rimanere indietro rispetto alla domanda globale in forte aumento. Uno scenario non confortante per i prezzi dei carburanti.

La fotografia della media dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati su circa 15mila impianti evidenzia: benzina self service a 1,830 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,839, pompe bianche 1,807), diesel a 1,706 euro/litro (+2, compagnie 1,712, pompe bianche 1,691); benzina servito a 1,956 euro/litro (+2, compagnie 2,007, pompe bianche 1,861), diesel a 1,838 euro/litro (+3, compagnie 1,887, pompe bianche 1,744); gpl servito a 0,818 euro/litro (invariato, compagnie 0,824, pompe bianche 0,810), metano servito a 1,775 euro/kg (-1, compagnie 1,816, pompe bianche 1,745), Gnl 2,214 euro/kg (-17, compagnie 2,211 euro/kg, pompe bianche 2,216 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,912 euro/litro (servito 2,131), gasolio self service 1,802 euro/litro (servito 2,028), Gpl 0,922 euro/litro, metano 2,038 euro/kg, Gnl 2,152 euro/kg.

Ad essere in difficoltà non sono solo le famiglie. Oggi il record del prezzo della benzina che pesa su piccole e grandi imprese, taxi, società di trasporto, agricolutura e in particolare sul mondo della logistia che in Italia deve affrontare costi per il trasporto merci superiori dell'11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all'anno, secondo l'analisi Coldiretti su dati del centro studi Divulga. Il fatto che il prezzo della benzina alla pompa superi abbondantemente quota 1,8 euro al litro in tutta Italia, e in molti distributori la verde viene già venduta in modalità servito a oltre 2 euro al litro, determinando una stangata da 400 euro annui a famiglia. A denunciaro è Assoutenti, commentando i nuovi dati settimanali diffusi oggi dal Mite.

«Di fronte all'escalation dei listini dei carburanti che portano un pieno a costare oggi oltre 16 euro in più rispetto allo scorso anno, il Governo non ha ancora adottato alcuna misura, e ci chiediamo cosa aspetti ad intervenire. I rialzi - afferma il presidente Furio Truzzi - di benzina e gasolio non solo aggravano la spesa per i rifornimenti, ma determinano preoccupanti rincari generalizzati dei prezzi al dettaglio, impoverendo le famiglie e incrementando i costi in capo alle imprese. Per questo rivolgiamo un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi, affinchè convochi le associazioni dei consumatori allo scopo di studiare le misure più efficaci da adottare per contrastare la crescita senza sosta dei listini, che rischia di avere effetti devastanti sulla ripresa economica del paese», conclude Truzzi.

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