Benzina, tasse ridotte per abbassare i prezzi: al distributore tagli del 10%. Sì alle bollette a rate

Il governo anticipa a domani le misure per alleggerire il peso della crisi sulle famiglie

Benzina, tasse ridotte per abbassare i prezzi: al distributore tagli del 10%. Sì alle bollette a rate
Benzina, tasse ridotte per abbassare i prezzi: al distributore tagli del 10%. Sì alle bollette a rate
di Marco Conti
Martedì 15 Marzo 2022, 00:03 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 12:36
3 Minuti di Lettura


L’intervento, o gli interventi, che il governo intende mettere nero su bianco per contenere l’aumento delle bollette e dei carburanti è chirurgico, attento a non appesantire la mole di debito pubblico attraverso nuovi scostamenti di bilancio. Un primo decreto dovrebbe essere licenziato già nel prossimo consiglio dei ministri, ma potrebbe non essere l’ultimo.

Benzina, prezzi alle stelle: la procura di Roma apre un'indagine «per individuare i responsabili»

Benzina e bollette, gli interventi del governo

Altri provvedimenti potrebbero essere infatti presi nelle prossime settimane, a seconda dell’andamento della crisi energetica.

La guerra in Ucraina e le sanzioni hanno fatto schizzare le bollette e messo in difficoltà molte imprese. In attesa delle decisioni che saranno prese la prossima settimana da Bruxelles, nel governo si ragiona su un pacchetto di misure straordinarie per contenere i prezzi di energia e carburanti.

 

RATEIZZAZIONE


E’ quindi possibile che, per venire incontro alle famiglie si arrivi ad una nuova forma di rateizzazione delle bollette, in modo da calmierare i rialzi. Così come che, per aiutare le imprese, si arrivi ad un taglio dei prezzi di benzina e diesel attraverso una riduzione delle accise che gravano su ogni litro e che hanno permesso all’erario di incassare cifre considerevoli nelle ultime settimane di continui rialzi. L’obiettivo è quello di far scendere il prezzo alla pompa del 10-15% attraverso il taglio delle imposte e un attento monitoraggio dei prezzi per evitare speculazioni. Il tutto in attesa del consiglio europeo della prossima settimana durante il quale potrebbero trovare spazio altre misure in grado di fronteggiare la crisi energetica. Su tutte la fissazione di un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas, sul quale molto si sta spendendo Mario Draghi, e l’introduzione di una tassazione straordinaria che punti a colpire gli extraprofitti delle imprese che in queste settimane hanno beneficiato del rialzo dei prezzi dell’energia.
Nel decreto dovrebbero anche entrare provvedimenti in favore delle imprese in difficoltà. Un miliardo verrà messo a disposizione nel Fondo di Garanzia per le imprese che sono esposte con gli istituti di credito e altri 800 milioni in forma di ristori a sostegno delle attività produttive che risentono delle sanzioni e del caro-energia.

L’ATTESA


Tornando alle misure che la Commissione europea dovrebbe sottoporre al Consiglio Ue del 23 e 24 marzo, si cerca a Bruxelles un’intesa per fissare un tetto massimo al prezzo sul megawattora togliendolo di fatto alle trattative sulla piazza di Amsterdam. L’operazione non è però facile così come è complicato introdurre una sorta di tassa europea sugli extraprofitti delle imprese elettriche e petrolifere.
Gli interventi allo studio sono anche una risposta al pressing delle forze politiche e alla minaccia degli autotrasportatori di blocco dei tir. Ma i provvedimenti, che potrebbero essere assunti in diverse fasi, vanno presi - sottolineano a Palazzo Chigi - «preservando la stabilità della finanza pubblica». Difficile, quindi, pensare a scostamenti di bilancio e ad interventi a pioggia così come chiesti da alcuni partiti della maggioranza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA