Boccia: «Salvini e Di Maio mi hanno fatto grande simpatia. Temo recessione nel 2020»

Vincenzo Boccia
Vincenzo Boccia
Sabato 5 Gennaio 2019, 12:58 - Ultimo agg. 13:14
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Non sarà il 2019 ma «il 2020 l'anno in cui temiamo la recessione» per il Paese «a causa delle clausole di salvaguardia dell'Iva». È quanto ha sottolineato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando a «L'intervista» di Maria Latella su SkyTg24. «Con le clausole di salvaguardia o si aumentano le tasse o si aumenta l'Iva o si tagliano le spese» ma «speriamo che riaprano i cantieri nel 2019 per compensare gli effetti recessivi», ha argomentato Boccia.

Nell'incontro avuto prima di Natale, dal punto di vista umano, «Salvini e Di Maio mi hanno fatto grande
simpatia», ha scandito poi il presidente di Confindustria. «Salvini - ha continuato Boccia - mi ha stupito perché ha parlato di corpi intermedi, della volontà di avere un rapporto con le associazioni che sono il ponte di collegamento con la società civile», proprio «un partito come la Lega che fino a poco tempo fa era per la disintermediazione». Boccia ha rilevato inoltre di avere trovato nei due vicepremier, «una volontà di confronto sia nell'uno che nell'altro»: «Adesso vedremo se c'è coerenza».

«Non andiamo contro il Governo» di Lega e M5S ma come Confindustria «tifiamo Italia», ha poi rimarcato Boccia. «Non facciamo la guerra al Governo ma il nostro obiettivo è tifare Italia e aiutare anche questo governo, se lo vorrà, con una serie di proposte che aiutino la crescita del Paese», ha affermato Boccia.

Nel provvedimento del Governo sull'introduzione del reddito di cittadinanza ci sono «criticità», ha insistito Boccia. «Non deve essere un disincentivo al lavoro - ha detto - i cinque mesi al'azienda che assume un beneficiario del reddito sono marginali. Deve aiutare le fasce di povertà ma non deve essere un elemento che disincentiva la ricerca di lavoro». Alla domanda se rischia di andare a chi lavora in nero ha risposto «in teoria sì».

«Gli italiani chiedono lavoro e occupazione», è necessario «aprire subito i cantieri perche l'analisi sulle grandi opere fa va fatta su quanta occupazione generano», ha affermato ancora il presidente degli industriali, sottolineando che, secondo i dati dell'Ance, l'apertura dei cantieri delle grandi opere comporterebbe 400mila posti di lavoro ed in particolare, quelli della tav Lione Torino 50 mila posti.

«Credo che tassare le imprese bancarie sia un errore. Noi dobbiamo favorire la competitività delle banche italiane. Le imprese bancarie sono luoghi in cui si crea occupazione e andrebbero tutelate», ha infine affermato Boccia, riferendosi alla norma prevista nella legge di Bilancio che introduce una modifica del trattamento contabile di perdite e svalutazioni dei crediti.

 
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