La bolletta elettrica? Risparmi fino a 2.200 euro

La bolletta elettrica? Risparmi fino a 2.200 euro
di Rita Annunziata
Domenica 6 Giugno 2021, 17:00 - Ultimo agg. 24 Marzo, 03:40
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La crisi pandemica alleggerisce il “conto” dell’energia delle imprese del commercio, del turismo e della ristorazione. Che potrebbero fare leva su un risparmio annuo fino a 2.200 euro, comparando le diverse offerte sul mercato libero tra prezzo fisso e variabile. A scattare la nuova fotografia trimestrale è il primo numero di MoCET (Monitoraggio costo energia terziario) elaborato da Confcommercio in collaborazione con Nomisma Energia sui costi di gas ed elettricità per le imprese del terziario. Un’occasione per fare un punto sull’impatto della crisi sul settore, mentre i prezzi del carbone e della Co2 raggiungono i massimi storici.

«A distanza di 10 mesi (tra maggio 2020 e marzo 2021, ndr) il prezzo di mercato dell’elettricità per il terziario risulta in ulteriore calo, anche a causa del perdurare della pandemia e dell’aggravarsi delle sue conseguenze sui settori turistico, commerciale e della ristorazione», spiegano i ricercatori. Si parla in particolare di una contrazione del 9% del prezzo medio di mercato, pari oggi a 0,20€/kWh.

Quanto al prezzo del gas, invece, si registra una crescita del 10% (0,62 €/Smc), avendo «risentito dell’incremento del prezzo internazionale della materia prima sospinto da diversi fattori fra cui gli alti prezzi del carbone e quelli della Co2, attualmente ai massimi storici», si legge nell’analisi. Se si confrontano poi le diverse offerte per la fornitura elettrica sul mercato libero, navigando tra fisse e variabili si può ottenere un risparmio energetico annuo superiore ai 2.200 euro per un albergo, sui 670 euro circa per un negozio di alimentari e sui 320 euro per un ristorante.

Siccome dal 1° gennaio 2021 non è più possibile usufruire del servizio di “Maggior Tutela” per le imprese che abbiano un contatore con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW, il confronto di convenienza sul mercato libero considera le migliori offerte “Placet” anche per le forniture elettriche, precisa Confcommercio in una nota. Un regime tariffario introdotto dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente «come opzione transitoria verso il passaggio al Mercato libero di luce e gas» con l’obiettivo di «aiutare i consumatori nel valutare le tariffe tramite offerte che abbiano caratteristiche standardizzate definite dall’Autorità e quindi facilmente confrontabili, garantendo al contempo la presenza di clausole contrattuali standard». A tal proposito, per tutte le attività considerate (alberghi, ristoranti, bar, negozi alimentari e non alimentari) tra le offerte fisse risultano più convenienti quelle Placet (rispetto a quelle sul libero mercato), mentre fra quelle variabili le più competitive sono quelle del mercato libero.

Intanto, il peso della componente energia nel prezzo dell’elettricità è salito dal 30% del totale dal mese di maggio dello scorso anno a oltre il 40% di marzo 2021. Si va dal 44,9% delle offerte fisse per gli alberghi al 41,7% delle offerte variabili per i negozi non alimentari. Resta stabile la quota della componente fiscale mentre calano quelle del trasporto e gestione del contatore e degli oneri di sistema (senza dimenticare che si tratta di una «spesa teorica, in quanto nella realtà gran parte degli esercizi commerciali rimane inattiva o sostiene ritmi di lavoro molto ridotti rispetto a quelli normali», precisano i ricercatori). Quanto al gas naturale, il peso della materia prima si aggira tra il 43,1 e il 40,4%. In calo le quote relative a trasporto e gestione del contatore ma anche agli oneri di sistema, mentre resta sostanzialmente invariata la componente imposte.

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