Mattarella bis, le richieste di Confindustria: «Subito il taglio delle bollette»

Mattarella bis, le richieste di Confindustria: «Ora il taglio delle bollette»
Mattarella bis, le richieste di Confindustria: «Ora il taglio delle bollette»
di Umberto Mancini
Lunedì 31 Gennaio 2022, 10:00
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C'è la soddisfazione per la «crisi evitata». E il plauso sentito e convinto al presidente Sergio Mattarella per la conferma al Quirinale che rappresenta, insieme a quella di Mario Draghi a Palazzo Chigi, una «garanzia istituzionale» per il Paese, per la stabilità e la credibilità internazionale dell'Italia. Ma il numero uno di Confindustria Carlo Bonomi, che si fa interprete dell'intero mondo produttivo, è anche preoccupato. Le turbolenze per l'elezione del capo dello Stato, il braccio di ferro nella maggioranza e i dissidi interni hanno in qualche modo rallentato l'azione del governo, distratto l'esecutivo, modificato equilibri già fragili. 

Ed ora è difficile immaginare quali potranno essere le conseguenze pratiche, gli strascichi di una battaglia che in fondo è durata solo 6 giorni ma i cui esiti non sono immediatamente decifrabili.

Di fatto però la resa dei conti nei partiti è già cominciata. 

Pur convinto che Draghi riuscirà a mantenere a barra dritta, Bonomi indica la rotta, sottolineando che la scelta del Parlamento «rilancia l'azione del governo che ora deve lavorare con urgenza per la ripresa». L'emergenza infatti non è passata. La pandemia tiene ancora in scacco il Paese insieme al caro energia, frenando la ripresa e il ritmo di crescita del Pil. Da qui l'invito a seguire la strada del pragmatismo, mettendo da parte gli interessi contingenti, le battaglie di retroguardia, le ripicche che possono intralciare il cammino delle riforme, quella del Pnrr in primis.

Proprio l'aumento record delle materie prime, legato alle tensioni crescenti con la Russia e alla cronica dipendenza dall'estero, sta mettendo in ginocchio interi settori produttivi. Perché le misure varate da Palazzo Chigi, anche se rilevanti, non sono ancora sufficienti a risolvere una crisi durissima. Dopo l'impasse di questi giorni, Confindustria si augura che il ministro dell'Economia Daniele Franco acceleri i tempi, presentando al prossimo consiglio dei ministri un nuovo decreto ad hoc per calmierare i prezzi di gas ed elettricità in bolletta. 

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Nei giorni scorsi era stato il centro studi di Confindustria a fare una prima valutazione del possibile impatto del caro energia sul Pil del 2022: -0,8 per cento. Un costo astronomico vicino ai 37 miliardi per quest'anno che, come detto, si aggiunge alla scarsità delle materie prime e al prolungarsi della pandemia, creando una situazione di incertezza.

La stessa incertezza che attanaglia migliaia di realtà produttive alle prese con la fine delle moratoria sui prestiti. Una proroga - sollecitata anche dall'Abi - delle garanzie pubbliche sui prestiti concessi alle imprese che è scomparsa dal tavolo del Tesoro proprio a causa delle elezioni. Il prolungamento delle garanzie, scaduto a fine anno, consentirebbe di superare l'attuale impasse legata alla nuova ondata pandemica, al rincari dell'energia e delle materie prime e quindi alla crisi di liquidità.

 

Ma di che cifre si tratta? In particolare, per le piccole e medie imprese, a fine dicembre corso, sono state ben 1.575.749 le operazioni effettuate per un importo finanziato di oltre 220 miliardi di euro. Gli ultimi dati, diffusi dalla task force sulla liquidità e relativi alle sospensioni al 31 dicembre, termine entro il quale ci si poteva avvalere delle moratorie assistite da garanzia pubblica, parlano esplicitamente di 36 miliardi. Non si sa ovviamente chi sarà effettivamente in grado di ricominciare, ma il dossier dovrebbe essere riaperto nelle prossime ore. Una estensione della moratoria che dovrebbe finire nel decreto Milleproroghe.

Accanto alle moratorie c'è poi il tema del Recovery. «Dobbiamo dimostrare - conclude Bonomi - la capacità dell'Italia di mettere a terra, presto e bene, le ingenti risorse del Pnrr». 

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