Bollette, il piano della Ue: luce razionata nelle ore di picco. Le imprese chiedono «tagli intelligenti»

Caro bollette, il piano della Ue: verso il taglio obbligatorio dei consumi di elettricità
Caro bollette, il piano della Ue: verso il taglio obbligatorio dei consumi di elettricità
Lunedì 12 Settembre 2022, 16:10 - Ultimo agg. 14 Settembre, 13:22
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La Commissione Ue ora tira dritto sui risparmi forzati sull'elettricità da far scattare in inverno, nelle ore di picco, 3-4 ore al giorno, e secondo un piano a fasce orarie deciso dai singoli Paesi. È questa la proposta che arriverà oggi al collegio dei Commissari, dopo il piano di tagli varato sul gas, nonostante le resistenze di alcuni paesi. Che la coperta sia corta, tra luce e gas, lo hanno capito bene anche le imprese italiane. Le diversificazioni dal gas russo e i risparmi delle famiglie rischiano di non bastare quest'inverno. Mentre gli stoccaggi, anche al 90%, sono sufficienti a coprire solo «i momenti di picco», ha detto ieri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a margine dell'udienza papale. Ciò vuol dire che le imprese si rifiutano di restare con il cerino in mano. «Non dobbiamo farci trovare impreparati se ci fosse una decisione unilaterale» da parte della Russia con un stop totale alla fornitura di gas. Meglio prepararsi per tempo al peggio. Anche con un piano di razionamenti draconiani per le imprese, se reso necessario. Purché i razionamenti «siano intelligenti», ha detto Bonomi. E ancora: «Se non si comprende che questo è un tema di sicurezza nazionale c'è un problema». Ecco perché da settimane gli uffici della Confindustria lavorano con il ministero di Roberto Cingolani: l'obiettivo è avere il quadro completo, quasi azienda per azienda, dei «razionamenti intelligenti» possibili. «Ma attenzione - ha aggiunto - Se le imprese chiudono oggi non riaprono più. E si ferma il Paese. Gli altri Paesi sono già partiti: i nostri competitor, per esempio i tedeschi, stanno già facendo razionamenti finalizzati a tenere aperte le aziende».

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Così va messo in conto in Italia che «le fornaci del vetro non possono essere spente», oppure che «per un'azienda alimentare è meglio chiudere mezza giornata piuttosto che un'ora al giorno» se si vuole risparmiare, ma anche evitare gli scaffali mezzi-vuoti».

Distacchi volontari e incentivati o razionamenti draconiani? «Dobbiamo essere pronti a tutto», ha precisato.

I certificati Ets

Nel frattempo, però, non è possibile che l'Europa lasci inascoltate le proposte anti-tsunami arrivate da tempo dalla stessa Confindustria, ha lamentato Bonomi. Il tetto al prezzo del gas, tanto sollecitato, è soltanto una delle leve: ci sono altre vie da battere in Europa per evitare uno tsunami, secondo il presidente di Confindustria. Per esempio vanno «sospesi subito i certificati Ets» che pagano le imprese per poter inquinare. E «non è possibile che fondi speculativi siano liberi di operare» anche su certificati che dovrebbero comprare soltanto le imprese. Poi le nuove sollecitazioni al governo. Dallo sblocco delle autorizzazioni per gli impianti rinnovabili al taglio necessario per i tempi di allacciamento «da tre mesi a due anni». Lo stesso ministro Cingolani, ha sottolineato i paletti ancora oggi piazzati dalle sovraintendenze per bloccare progetti cruciali: «C'è una quantità enorme di potenza energetica di impianti nuovi bloccata perché ci sono le sovraintendenze che bloccano l'autorizzazione per una questione paesaggistica», ha detto ieri.
Infine, le imprese chiedono da tempo di avere una dote di energia rinnovabile a prezzi controllati sganciati da quelli del gas. È invece atteso la prossima settimana il decreto per offrire una certa quantità di gas di produzione nazionale a prezzo controllato alle aziende che stanno soffrendo (ieri il prezzo del gas si è ulteriormente ridotto fino a 190 euro per megawattora). Non si può ignorare, poi, ha continuato Bonomi, una grande criticità» che rischia di esplodere con l'inizio dell'anno termico, a ottobre. «Moltissime imprese - ha spiegato - sono in difficoltà a rinnovare i contratti a fronte della richiesta di garanzie maggiorate, anche 2-3 trimestri di anticipo. Servirebbe dunque la garanzia statale per le aziende con problemi di liquidità».

Il tavolo di Bruxelles

Tornando ai possibili provvedimenti della Commissione Ue sui tagli ai consumi all'elettricità, la bozza di proposta prevede la selezione obbligatoria di 3 o 4 ore per giorno della settimana in cui ridurre i consumi lasciando agli Stati un margine di discrezionalità circa sugli orari.
Il documento propone anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioé non da gas. Infine, gli Stati saranno obbligati a introdurre un contributo di solidarietà temporaneo per l'industria fossile. Intanto, il commissario Ue Paolo Gentiloni, ha esortato a «fare presto sul tema energia.

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