Bollette, una tassa oraria sui profitti extra delle centrali per dare respiro alle famiglie

Bollette, una tassa oraria sui profitti extra delle centrali per dare respiro alle famiglie
Bollette, una tassa oraria sui profitti extra delle centrali per dare respiro alle famiglie
di Andrea Bassi
Lunedì 14 Marzo 2022, 11:00
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Una tassa sui profitti extra delle centrali. Calcolata per ogni ora di funzionamento. E che dovrà colpire non solo quelle alimentate con fonti rinnovabili, ma anche quelle a carbone e a olio o che funzionano con qualsiasi altra fonte. I proventi dell'imposta dovranno essere utilizzati per tagliare il costo delle bollette delle famiglie. Tutte, indistintamente. Insomma, i benefici non potranno essere riservati solo ad alcuni cittadini magari, come spesso accade in Italia, differenziandoli in base agli Isee, gli indicatori economici e reddituali. La riduzione del costo dell'energia grazie alla tassa, inoltre, dovrà essere ben visibile all'interno delle bollette dei consumatori. Dovrà cioè, essere indicato con una voce a parte. La tassa poi, potrà essere a tempo. Per ora al massimo fino alla fine di giugno di quest'anno. 

Sono queste le principali indicazioni che saranno date dall'Europa ai Paesi membri intenzionati a tassare i profitti extra delle compagnie energetiche dovuti alla corsa del prezzo del gas. Lo schema è contenuto in un allegato alla bozza di comunicazione della Commissione europea intitolata «REPowerEU», ossia l'insieme di misure studiate da Bruxelles per rendere più affidabile e sostenibile il sistema energetico.

Della tassazione degli exra-profitti delle imprese si parla da tempo. 

Il governo italiano ha già tentato un primo intervento nel decreto sostegni-Ter, il provvedimento da 8 miliardi con il quale, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, Palazzo Chigi e Tesoro avevano provato a calmierare il prezzo dell'energia. Il decreto è attualmente all'esame del Senato dove proprio oggi inizierà la votazione degli emendamenti. Il decreto ha introdotto un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici incentivati ma anche da quelli solari, idroelettrici, geotermici ed eolici che non incassano incentivi. Si tratta di un meccanismo il cui scopo è quello di sterilizzare gli aumenti per impianti rinnovabili. 

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Il mercato elettrico, infatti, ha un meccanismo di formazione del prezzo che in questi giorni sta mostrando tutti i suoi limiti. La centrale che usa la fonte più cara per produrre energia, fa il prezzo anche per tutte le altre centrali. Oggi il prezzo più alto per produrre è quello delle centrali a gas. Questo significa che anche chi produce con l'eolico o con il fotovoltaico (vento e sole non costano nulla) vende la sua energia come se fosse prodotta bruciando metano. Per questo ogni volta che il prezzo del gas aumenta sulla borsa olandese, le bollette degli italiani fanno un balzo verso l'alto. Come detto il governo aveva già provato ad attenuare questo meccanismo con il decreto sostegni-ter. Il Gestore dei servizi elettrici (Gse) è stato incaricato di calcolare la differenza tra i prezzi di mercato attuali e il prezzo medio a cui ogni gestore ha venduto elettricità dall'avvio dell'impianto fino alla fine del 2021. Se i prezzi attuali sono inferiori alla media storica, il Gse gli verserà la differenza. Se invece i prezzi di quest'anno saranno superiori alla media degli anni passati sarà il gestore a dovere versare la differenza al Gse. Il meccanismo però, si è dimostrato contorto e di difficile attuazione. Anche per evitare che i Paesi si muovessero in ordine sparso, la Commissione europea ha deciso di dettare regole comuni. Le tasse sui profitti extra, dunque, dovranno essere calcolate per ogni ora in cui entrano in funzione le centrali marginali (quelle con i costi più alti), e la tassa dovrà colpire ogni produttore che fa guadagni extra, a prescindere se riceve o meno incentivi e a prescindere dal tipo di fonte che alimenta la sua produzione. I soldi così ricavati, come detto, dovranno essere interamente usati per tagliare il costo delle bollette a tutte le famiglie.

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