Bollette, aumenti alle stelle: ecco perché gli aiuti non possono bastare

Il commissario: costi insopportabili, ma sul Piano solo correzioni limitate

Bollette, aumenti alle stelle: ecco perché gli aiuti non possono bastare
Bollette, aumenti alle stelle: ecco perché gli aiuti non possono bastare
di Andrea Bassi
Domenica 21 Agosto 2022, 00:01 - Ultimo agg. 15:54
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Duecentocinquanta euro al Megawattora per il gas. Che tradotto in costo dell’energia elettrica fa qualcosa come 600 euro al Megawattora. Dieci volte - dice Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia - i prezzi che si pagavano fino a poco più di un anno fa». Ma soprattutto si tratta di costi insostenibili per le imprese e le famiglie. A questo punto i 40 miliardi spesi dal governo per contenere il prezzo dell’energia fino a fine anno iniziano a sembrare una goccia nel mare. «Non saranno sufficienti», sentenzia Tabarelli. Erano «appena sufficienti» quando il prezzo del gas era schizzato a 80 euro. Oggi siamo tre volte sopra quella cifra. Anche Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per l’energia (Arera), non nasconde la sua preoccupazione. «Sarà importante - dice - valutare i numeri che si stanno delineando per la fine di settembre, quando ci sarà da fare l’aggiornamento delle tariffe elettriche, molto influenzate dall’andamento del prezzo del gas, per capire se le risorse messe sul tavolo dal decreto Aiuti bis sono sufficienti».

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A sei mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina che ha provocato la crisi del gas, ancora non si è riusciti a fare grandi passi avanti sul meccanismo perverso del “marginal price” che governa il mercato elettrico, per cui anche l’energia prodotta dal vento o dal sole viene pagata come se uscisse da una centrale a gas.

E gli impegni europei alla fissazione di un tetto al prezzo del metano per ora sembrano scritti sulla sabbia. 

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Le mosse russe

Così, Vladimir Putin ha gioco facile a manipolare il prezzo del gas alla Borsa olandese del Ttf portando gli aumenti direttamente nelle bollette delle imprese e dei consumatori. Ai russi basta annunciare la chiusura per tre giorni del gasdotto North Stream per gettare nel panico il mercato dell’energia. E l’inverno, come citava una nota serie televisiva, sta arrivando. Se i prezzi rimarranno a questi livelli, spiega ancora Tabarelli, le imprese saranno costrette a chiudere. Ci sarà distruzione di domanda e sicura recessione. Besseghini avvisa che se ci saranno interruzioni del gas russo, sarà necessario tagliare la domanda. Si partirà dalle industrie ma alla fine i razionamenti toccheranno anche i consumatori. «I costi energetici - ha detto ieri il Commissario europeo Paolo Gentiloni - stanno diventando insopportabili. Non possiamo contraddire la transizione climatica», ha aggiunto il commissario, ma in questo particolare periodo sono necessarie «misure che siano temporanee e mirate». Un ritorno insomma, ai combustibili fossili. Lo stanno facendo già un po’ tutti, in Germania come in Italia si torna a bruciare carbone in attesa delle navi rigassificatrici che accolgano il gas liquefatto americano. Tuttavia, per Gentiloni «Putin non può usare l’arma energetica più di quanto abbia già fatto». Lo sguardo, insomma, è al bicchiere mezzo pieno, come gli stoccaggi ormai a livelli molto alti e che dovrebbero permettere di affrontare l’inverno con qualche garanzia in più, sebbene l’allarme lanciato da Tabarelli sembra andare oltre. Quanto al Pnrr, per Gentiloni «bisogna accelerare sui piani, non ripensare o ricominciare da capo. Se c’è qualcosa da modificare, le porte a Bruxelles sono aperte: ma per cose limitate, non per rivedere da capo un programma da cui dipende la sorte della economia europea».

 

 

LE RICETTE DEI PARTITI

A cura di Francesco Malfetano e Francesco Bisozzi

Pd: “Contratto luce sociale”. Energia a costo zero fino a 1.350 kwh annui

Quella del caro-bollette è un’emergenza che sta travolgendo il Paese e richiede «risposte immediate», ulteriori rispetto a quanto già stabilito dal governo Draghi. Ne è convinto il Pd che non solo insiste con l’idea di una mensilità in più per tutti i lavoratori attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro ma propone anche «di sostenere le famiglie e le fasce sociali più deboli fin da subito con uno strumento che abbiamo chiamato “contratto luce sociale”» come spiega Chiara Braga, responsabile Ambiente dem. Si tratta di «una forma di fornitura in parte gratuita e in parte a prezzi calmierati» che prevede energia a costo zero «fino ad un massimo di 1350 kwh annui» e prezzi controllati per la parte restante. Per le imprese invece, accanto al sostegno economico attuale, l’idea è accelerare sul fronte delle rinnovabili, «eliminando la burocrazia che frena la realizzazione di impianti green per l’autoconsumo».

Centrodestra: «A ottobre altri sostegni con prezzi calmierati. E attivarsi per il nucleare»

Sul lungo termine il centrodestra guarda al nucleare “pulito” per contrastare il caro energia e favorire la transizione energetica. Ma sul breve? «Gli aiuti messi in campo dal governo Draghi andranno prorogati, mi riferisco al taglio delle accise sui carburanti, confermato fino al 20 settembre, e ai crediti d’imposta su gas ed energia per le imprese, ma monitoreremo anche la situazione del mercato tutelato, dove le tariffe le stabilisce l’Arera, e in caso di forti rincari a ottobre interverremo con nuovi sostegni», spiega il responsabile del dipartimento Energia della Lega Paolo Arrigoni. Per disinnescare lo shock energetico, dice, «serve il price cap Ue sul gas. E avviare campagne di informazione mirate, allo scopo di insegnare ai cittadini come consumare in modo intelligente». Non solo. Per superare l’inverno il centrodestra promette controlli a raffica sulle Pa, dove dal maggio 2022 al marzo 2023 la media ponderata della temperatura non deve superare i 19 gradi.

Terzo Polo: Un “modello Genova” per velocizzare l’avvio dei rigassificatori

Per Azione e Italia Viva evitare in autunno il tracollo dell’economia nostrana passa per proseguire nell’applicazione della cosiddetta agenda Draghi. «La risposta al caro bollette, oltre al continuare con i sostegni destinati a famiglie e imprese e battersi ancora in Europa per il tetto al prezzo del gas, risiede nel completamento degli impianti di rigassificazione per cui si sta registrando l’opposizione degli altri partiti». A spiegarlo a nome del ticket Calenda-Renzi è Raffaella Paita, responsabile Infrastrutture di Iv. «Ma bisogna agire rapidamente. Per questo proponiamo l’applicazione del “modello Genova” in modo da velocizzare progettazioni e iter autorizzativi». Non solo per questi impianti, ma anche per trivelle e impianti per la produzione di energia rinnovabile. «L’idea - conclude - è anche estendere il piano industria 4.0, e dunque aumentare gli incentivi, a tutti gli impianti di accumulo energetico del Paese». 

Movimento 5 Stelle: Aiuti a più famiglie e taglio dell’Iva sui beni di prima necessità

Ampliare la platea dei beneficiari dei bonus su luce e gas. E un taglio netto dell’Iva sui beni di prima necessità. Sono alcuni dei principali ingredienti della ricetta M5S per aiutare gli italiani a superare l’inverno. Secondo Gianni Girotto, presidente della commissione Industria del Senato e coordinatore del comitato per la Transizione ecologica del partito di Conte, «nessuno ha la bacchetta magica, servono misure emergenziali e altre di carattere strutturale, solo così si sconfigge il problema del caro energia». Girotto insiste anche sulla necessità di «fissare un price cap europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all’ingrosso». Pensa a un operatore al 100% pubblico per la vendita di elettricità e chiede un fondo per la compensazione dei maggiori costi sostenuti dagli enti locali per l’incremento dei costi di energia e gas. I Cinquestelle fanno poi notare che sono fermi diversi decreti attuativi per la transizione energetica.

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