Bollette, gli statali in smart working: la Pa punta sul lavoro agile, i dipendenti restano a casa

A Milano il venerdì gli uffici pubblici resteranno chiusi. La Regione Lazio rafforza l'attività da remoto.

Bollette, gli statali in smart working: la Pa punta sul lavoro agile, i dipendenti restano a casa
Bollette, gli statali in smart working: la Pa punta sul lavoro agile, i dipendenti restano a casa
di Andrea Bassi
Sabato 8 Ottobre 2022, 06:18 - Ultimo agg. 14:48
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È stato un'ancora di salvezza durante il Covid. Potrebbe dimostrarsi un'arma preziosa anche per fronteggiare il caro-energia. Nella Pubblica amministrazione torna lo smart working. Da Nord a Sud si moltiplicano i casi di uffici pubblici che decidono giorni obbligatori di lavoro da remoto per risparmiare sulle bollette elettriche. La Regione Lazio per esempio, ha spiegato il vice presidente Daniele Leodori, «sta preparando un piano di risparmio energetico da attuare nelle sedi di Roma e del Lazio: tra queste», ha aggiunto Leodori, «sicuramente, oltre alla prosecuzione dello smart working per i dipendenti, saranno previste anche la riduzione dell'illuminazione negli uffici, con la chiusura anticipata di alcune strutture o almeno di quegli uffici che non hanno contatti con il pubblico e che non forniscono servizi essenziali, e la diminuzione della temperatura del riscaldamento come già annunciato anche dal governo con l'arrivo della stagione invernale». Salendo lo Stivale verso Milano la musica non cambia. Il sindaco, Giuseppe Sala, ha annunciato che con tutta probabilità i dipendenti pubblici lavoreranno in smart working il venerdì. Non tutti ma quelli che non hanno un rapporto diretto con il pubblico. Un altro punto su cui il capoluogo lombardo è al lavoro è quello dell'illuminazione pubblica e, visto che si avvicina il Natale, sulle luminarie delle feste. Che però non saranno completamente spente.

Bollette, le stime

I Comuni sono tutti in difficoltà. Napoli per far fronte al caro bollette sta ipotizzando di ridurre l'illuminazione degli edifici comunali e di riorganizzarli. A Palermo non c'è ancora un vero e proprio piano per il risparmio, ma il Comune ha già affidato ad un gruppo di esperti tutte le valutazioni del caso. L'Anci ha stimato che per il prossimo anno servirà un miliardo di euro in più contro il caro bollette. Molti sindaci parlando di una pandemia energetica. Dunque, come durante il Covid, le chiusure programmate degli uffici lasciando i dipendenti in smart working, vengono viste come una delle possibili strade per tagliare i costi. Ma la pandemia energetica rischia di essere molto diversa da quella sanitaria. Questa volta i dipendenti stanno opponendo resistenza al lavoro da remoto. Le bollette del resto, si sono aggravate anche per i lavoratori che in caso di smart working, sono chiamati a coprire autonomamente tutti i costi legati alla corrente elettrica e al riscaldamento o raffreddamento delle abitazioni. Inoltre le amministrazioni non riconoscono i buoni pasto a chi lavora in modalità agile.
In realtà il nuovo contratto delle funzioni centrali, prevede una differenziazione tra lavoro agile e lavoro da remoto.

Il primo lo smart working vero e proprio, che dà autonomia di organizzazione del proprio tempo di lavoro al dipendente. Proprio a fronte di questa flessibilità, il contratto non prevede l'erogazione dei buoni pasto. C'è poi un altro tipo di lavoro a distanza, il «lavoro da remoto». In questo caso c'è un vincolo di orario durante il quale il dipendente deve svolgere la propria prestazione. È un po' come se il lavoratore trasferisse l'ufficio nella propria abitazione.

 

I paletti

Per questo tipo di lavoro da remoto il contratto riconosce il pagamento dei ticket. Sul tema dello smart working, di recente, è intervenuto anche il decreto aiuti bis. Il provvedimento ha prorogato fino alla fine di quest'anno il lavoro da remoto per i soggetti fragili e per le famiglie con figli di età inferiore a 14 anni in cui entrambi i genitori lavorano. Non solo, il decreto ha anche allungato fino al prossimo 31 dicembre, le modalità Covid che consentono di far lavorare da remoto i dipendenti senza la necessità di sottoscrivere un accordo individuale.

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