Bonus baby-sitter cancellato, cosa succede per chi lo ha già chiesto

Bonus baby-sitter cancellato, cosa succede per chi lo ha già chiesto
di Jacopo Orsini
Giovedì 4 Aprile 2019, 12:11 - Ultimo agg. 26 Aprile, 15:49
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Stop al bonus baby-sitter per le mamme lavoratrici che rinunciano al congedo di maternità. La legge di bilancio per il 2019 varata lo scorso dicembre dal governo giallo-verde non ha prorogato la norma che consentiva alle mamme di scambiare il congedo con un bonus mensile di 600 euro per un massimo di sei mesi per pagare un servizio per tenere i bambini o l'asilo. Una misura varata dal governo di Mario Monti per il triennio 2013-2015 e poi prorogata per un altro biennio da Matteo Renzi. Lo scrive l'Inps in una nota nella quale chiarisce che chi lo ha già chiesto entro l'anno scorso deve usarlo prima del 31 dicembre 2019. Poi basta.

 



La decisione appare in contrasto con i roboanti annunci fatti spesso da Lega e 5 stelle di voler intervenire con misure a sostegno delle mamme che fanno figli. Lo stesso vice premier Luigi Di Maio anche recentemente ha parlato di «provvedimenti per aiuti alle famiglie sul modello francese: 50% di sconto sui pannolini, 50% sulle spese per la baby-sitter e coefficiente famigliare che si abbatte a seconda di quanti figli hai». Una scelta quindi, quella fatta nell'ultima finanziaria di togliere il bonus, che sembra andare nella direzione opposta. Anche se va detto che il governo M5s-Lega, sempre nell'ultima manovra, ha invece aumentato l'importo di un altro sussidio per l'asilo. Il contributo di 1.000 euro l'anno per il pagamento di rette per la frequenza di nidi (pubblici e privati) è stato infatti alzato a 1.500 euro per gli anni 2019, 2020 e 2021.

Nonostante questo e nonostante la decisione risalga ormai allo scorso dicembre, quando è stata approvata la manovra, ieri la Lega è andata all'attacco del vice premier grillino, aprendo l'ennesimo scontro nell'esecutivo. «Il cosiddetto voucher baby-sitter è sempre stato gestito dal ministero del Lavoro di Luigi Di Maio», hanno fatto notare fonti della Lega. «Ci auguriamo che Di Maio, titolare di un ministero col portafoglio - ha aggiunto il partito di Matteo Salvini - voglia porre rimedio al mancato rinnovo». Pronta la replica dei 5 stelle: «Il voucher baby-sitter non è stato rifinanziato nel 2019 perché vi aderivano pochissime famiglie, nemmeno 10 mila mamme», hanno sottolineato fonti grilline. «Abbiamo alzato di 500 euro, fino a 1.500 dunque, il bonus nido per i prossimi tre anni e l'assistenza domiciliare, sempre fino a 1.500 euro, per i bambini affetti da patologie. La Lega forse è un po' distratta», hanno aggiunto i 5 stelle.

«Aver cancellato i bonus per asili nido e baby-sitter è assurdo. Ogni giorno questo Governo ci regala una perla di stupidità. L'Italia è in recessione e il conto lo paga la povera gente», ha attaccato su Facebook anche Renzi. «L'ennesimo schiaffo alle donne. Se sei una lavoratrice, povera o precaria, e non puoi permetterti baby-sitter o asilo nido allora devi rimanere a casa. Ecco a voi la concezione della donna per Lega e M5s», ha aggiunto la deputata del Pd, Giuditta Pini.

Tornando invece al bonus cancellato, la legge di bilancio - precisa l'Inps - non ha previsto il rinnovo del beneficio «contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all'infanzia». Una misura che era stata finanziata con complessivi 50 milioni in cinque anni. Pertanto dal primo gennaio scorso, le madri lavoratrici non possono più presentare domanda per il bonus. Chi lo aveva già chiesto potrà continuare a usufruirne ma solo fino al 31 dicembre di quest'anno. Dopo, anche nel caso rimanessero mesi di sussidio non sfruttato, il beneficio non sarà più utilizzabile. In quel caso la mamma potrà però tornare a usare il congedo di maternità.
 

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