Medicine e cibo a casa, la Campania va in Borsa

Medicine e cibo a casa, la Campania va in Borsa
di Nando Santonastaso
Domenica 21 Novembre 2021, 10:22 - Ultimo agg. 22 Novembre, 07:30
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Dalla Campania alla Borsa il passo per le imprese del Sud che puntano a raccogliere risorse sul mercato per crescere non è poi così lungo e incerto come forse accadeva fino a qualche anno fa. Lo dimostrano Alfonsino, startup innovativa di Caserta che, primo caso in Italia per una società del food delivery, è stata ammessa alla quotazione delle azioni ordinarie e di warrant su Euronext Groth Milan, mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana spa; e Svas Biosana, di Somma Vesuviana, capofila di un Gruppo che produce e distribuisce, in Italia e all'estero, dispositivi medici ed articoli monouso per la sanità pubblica e privata, che domani annuncerà il suo progetto di quotazione.

Due storie diverse ma accomunate dalla stretta connessione al territorio di riferimento e dall'obiettivo di diversificare le fonti di finanziamento per allargare i rispettivi orizzonti. Due segnali, inoltre, di vitalità imprenditoriale che, unitamente alla recentissima svolta finanziaria decisa dal colosso delle conserve La Doria di Salerno, con la cessione della maggioranza del capitale al fondo Investindustrial, confermano le potenzialità del sistema delle imprese in Campania. E in fondo non è nemmeno una novità assoluta per la regione leader economicamente del Mezzogiorno. Non è un caso, infatti, che con gli ultimi due arrivi diventeranno sette le società campane sul totale delle undici meridionali quotate in Borsa nel segmento Aim (piccole imprese) più tre quotate nel segmento Mta (Mercato telematico azionario). Ma sono 92 quelle che hanno aderito al programma Elite di Confindustria e di Borsa italiana sulle 171 totali del Sud.

Alfonsino ha bruciato letteralmente le tappe. Fondata nel 2016 a Caserta, ha puntato su una fetta di mercato che le grandi multinazionali del food order&delivery hanno sempre snobbato, i centri italiani di piccole e medie dimensioni (tra 25mila e 250mila abitanti) e i risultati non si sono fatti attendere.

Oggi il servizio è attivo in 61 città e nei centri abitati limitrofi di dieci regioni dove la startup effettua le consegne tramite un team di oltre 700 driver assunti. Già, assunti: «I nostri driver spiegano due dei fondatori, Carmine Iodice e Valerio Chiacchio, il cfo dell'azienda - hanno tutti contratti Co.co.co, copertura previdenziale e sanitaria e sono parte integrante di Alfonsino. Giovani tra i 18 e i 23 anni che accettano la sfida anche per pochi mesi per fare un'esperienza di lavoro ma sempre motivati». Giovani anche i 4 soci fondatori, attenti a diversificare l'attività «ma senza rinunciare ai nostri valori legati alla sostenibilità, sicuri che verranno apprezzati dal mercato e contribuiranno alla crescita del business nei medi e piccoli centri italiani», spiega il presidente Domenico Pascarella. Tre milioni di fatturato nel 2020 e un settore, il food delivery, al quale sempre più ristoranti chiedono di partecipare: la strada appare decisamente in discesa per la startup casertana che dal mercato conta di rastrellare tra i 4 e i 6 milioni di euro.

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Svas Biosana ha invece quasi 50 anni di storia alle spalle e numeri decisamente importanti per il suo settore. Fondata nel 1972 dalla famiglia Perillo, proseguendo la tradizione familiare di farmacisti, è oggi una realtà presente anche a livello internazionale (direttamente in 5 Paesi dell'ex Jugoslavia, ad esempio) con 380 dipendenti, 3 stabilimenti produttivi in provincia di Napoli, tra Somma Vesuviana ed Ercolano, con 9 linee produttive e prodotti a marchio proprio e di terzi (il listino ne comprende ben 16mla) per un valore della produzione a fine 2020 di circa 76 milioni di euro. Svas Biosana è ormai da anni un punto di riferimento in Italia e all'estero per la fornitura di dispositivi medici, dai prodotti per la lunga degenza alle traverse per letti e lettini per gli ospedalizzati, dai pannoloni di grandi dimensioni ai custom pack, sistemi integrati di larghissimo uso nelle sale operatorie. È anche il frutto dell'investimento nel Laboratorio chimico di Ricerca & Sviluppo su cui la società, guidata dall'ad Umberto Perillo e dal direttore finanziario Andrea Efficace, ha puntato da tempo e nel quale attualmente è impegnato un team di professionisti per attività di studio, caratterizzazione e sperimentazione di nuovi materiali e prodotti.

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