Cantieri, assunzioni per 65mila ogni anno e 83 miliardi di investimenti

Cantieri, assunzioni per 65mila e 83 miliardi di investimenti. Cosa sta decidendo il governo
Cantieri, assunzioni per 65mila e 83 miliardi di investimenti. Cosa sta decidendo il governo
di Umberto Mancini
Sabato 22 Maggio 2021, 07:00
4 Minuti di Lettura

Disco verde per le opere strategiche. La Corte dei conti dopo 17 giorni di serrata istruttoria ha dato il via libera ai ventinove commissari straordinari. Nominati il 16 aprile per dare la spinta decisiva a 57 infrastrutture pubbliche che valgono complessivamente 82,7 miliardi, da oggi possono essere pienamente operativi. Non è chiaro se sia stata anche la garbata moral suasion del governo ad accelerare i tempi, di certo la Corte ha fatto di tutto per contemperare da un lato i più che doverosi controlli e, dall’altro, la necessità di dare una riposta urgente dopo le lungaggini degli anni scorsi. Se si guarda al passato, è evidente che i magistrati contabili hanno battuto ogni record, mentre la vicenda dei commissari, ovvero della loro dibattuta nomina, parte da lontano e assomiglia ad una sorta di calvario.

Come si ricorderà fu l’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, circa 3 anni fa, a chiederne l’istituzione per velocizzare i lavori sulla scia della sciagura del Ponte Morandi. Poi, cambiato il governo, il dossier passò alla ministra Paola De Micheli che sbloccò il pacchetto nomine poche ore prime della caduta del Conte2. A dare l’impulso decisivo è stato il ministro Enrico Giovannini, un tecnico che si è trovato gran parte del lavoro fatto e che ora ha l’obiettivo prioritario di recuperare il tempo perduto, cambiando modalità, approccio e strategia.

Visto che con i vincoli imposti dal Recovery plan non si può certo aspettare 3 anni - tanti ne sono voluti - soltanto per arrivare alla nomine dei commissari. Una procedura tutto sommato semplice, anche se politicamente impegnativa.

Proprio per dare una svolta Giovannini ha previsto riunioni trimestrali con i commissari e un confronto serrato con gli enti locali per portare a conclusione i progetti e superare i vincoli ambientali. Adesso spetterà sopratutto a Massimo Simonini, amministratore delegato di Anas e Maurizio Gentile ex ad di Rete ferroviaria italiana, che si occuperà della linea C della metropolitana di Roma, i due commissari straordinari espressione delle più importanti stazioni appaltanti del Paese, a procedere alla massima velocità.

Perchè la tipologie delle infrastrutture da sbloccare interessa principalmente questi due grandi comparti. Quelle ferroviarie hanno valore di 60,8 miliardi, quelle stradali 10,9 miliardi, i presidi di pubblica sicurezza 528 milioni, le opere idriche 2,8 miliardi, le infrastrutture portuali 1,7 miliardi, mentre la linea C della metropolitana di Roma vale da sola 5,9 miliardi. 

Video

In alcuni casi ai commissari toccherà avviare la progettazione, in altri invece si occuperanno di aprire il più rapidamente possibile i cantieri, per altri si tratterà di pressare enti locali e amministrazioni per accelerare le autorizzazioni. Secondo l’ultimo crono-programma nel 2021, stima il ministro Giovannini, ne dovrebbero debuttare 20. A cui se ne aggiungeranno circa 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023. Nelle previsioni del governo ci sarà un notevole impatto occupazionale: per le sole opere ferroviarie e stradali di oltre 68.000 unità di lavoro medie annue nei prossimi dieci anni, con un profilo crescente fino al 2025, quando l’impatto diretto sarebbe di oltre 100 mila unità. Le infrastrutture, come noto, sono distribuite su tutto il territorio nazionale. Nell’insieme quelle che riguardano il Nord valgono 21,6 miliardi, quelle del Centro 24,8 mentre le infrastrutture meridionali totalizzano 36,3 miliardi. Per le regioni centrali ci sono progetti molto importanti. Si va da ferrovie come la Orte-Falconara e la Roma-Pescara (oltre all’anello ferroviario di Roma) a strade quali la Grosseto-Fano, la Salaria e il collegamento Cisterna-Valmontone

© RIPRODUZIONE RISERVATA