Caro bollette, riscaldamenti: nuove regole nel 2022. Ecco gli orari zona per zona

Il caro bollette ha costretto il governo ad azionare un piano di riscaldamento per permettere agli italiani di risparmiare: ecco com'è
Il caro bollette ha costretto il governo ad azionare un piano di riscaldamento per permettere agli italiani di risparmiare: ecco com'è
Sabato 15 Ottobre 2022, 13:30
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Nuove regole per l'accensione dei riscaldamenti. Sarà un inverno diverso e difficile quello del 2022 per i nuovi limiti sull’utilizzo degli impianti termici nei luoghi pubblici e negli impianti centralizzati. Il tutto, per fronteggiare il caro bollette che sta mettendo in ginocchio gli italiani. È quanto prevede il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas del Mite, confermato con un Decreto ministeriale a firma del ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani. In Italia, il calendario di accensione dei riscaldamenti centralizzati è diviso in zone, in base a 6 diverse aree climatiche individuate sul territorio dallo stesso Mise. 

Il decreto prevede l'orario di accensione dei riscaldamenti ridotto di un'ora al giorno e accensione ridotta per un periodo più breve di 15 giorni per questo inverno rispetto al passato.

Prevista inoltre anche una diminuzione di gradi massimi possibili che è ridotta di un grado per cinque delle sei zone in cui è divisa l’Italia in base alle aree climatiche.  

Per determinare quale sia il fabbisogno termico di una specifica zona d'Italia, il territorio nazionale è stato suddiviso in sei zone climatiche, sulla base della media delle temperature giornaliere, designate dalle lettere dell'alfabeto da A a F. Quest'ultima è considerata la zona più fredda e racchiude i territori lungo l’arco alpino, come Belluno, Trento e Cuneo e dove dunque non son previste limitazioni di orari. La prima invece è quella più calda e dove dunque le ore di riscaldamento sono minime ed è rappresentata esclusivamente dalle isole di Lampedusa e Linosa. 

Le zone climatiche non coincidono con le Regioni anche se quelle più fredde sono in gran parte al nord e quelle più calde al sud ma ad esempio ci sono zone D sulle coste del nord e zone classificate come E sugli Appennini al sud. Nella zona E ci son le grandi città del nord come Milano, Torino, Bologna e Venezia ma anche L’Aquila e Campobasso. Nella zona D troviamo molte città costiere del centro ma anche Genova e Firenze. In Zona C ci sono città come Napoli, Bari, Lecce e Cagliari. La fascia B riguarda le principali città siciliane come Palermo e Catania ma anche Reggio Calabria. 

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Per ogni zona climatica la legge indica il periodo dell'anno e il numero massimo di ore giornaliere in cui è consentita l'accensione degli impianti di riscaldamento centralizzati. A parte la Zona F che non ha limitazioni, la prima fascia ad accendere i riscaldamenti sarà quella della Zona E, dal 22 ottobre al 7 aprile con 13 ore giornaliere. Seguirà la Zona D dove i riscaldamenti saranno in funzione dall'8 novembre al 7 aprile per 11 ore. In Zona C riscaldamenti dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore. Poi la Zona B dove è previsto il riscaldamento per 7 ore giornaliere dall'8 dicembre al 23 marzo. Infine, la Zona A dove le ore saranno 5 con riscaldamenti accesi dall'8 dicembre al 7 marzo.

Fascia A  8 dicembre – 7 marzo
Fascia B  8 dicembre – 23 marzo
Fascia C  22 novembre – 23 marzo
Fascia D  8 novembre – 7 aprile
Fascia E  22 ottobre – 7 aprile
Fascia F  nessuna limitazione 

Le nuove regole non sono compatibili con alcune strutture e luoghi pubblici. Per questo lo stesso decreto del Mise esclude alcuni edifici come tutti quelli adibiti a luoghi di cura come ospedali e cliniche ma anche scuole materne e asili nido, che sono frequentate dai bimbi più piccoli, piscine, saune e strutture assimilabili. Sarà escluso dai nuovi obblighi anche chi ha impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili e gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell'aria. Le autorità comunali, inoltre, in casi di clima particolarmente rigido, possono autorizzare con deroga l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati dal decreto. 

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