Cartelle esattoriali, stop ai pignoramenti al pagamento della prima rata

Cartelle esattoriali, stop ai pignoramenti al pagamento della prima rata
di Rosario Dimito
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 10:00 - Ultimo agg. 16:40
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Pignoramenti più soft per i contribuenti, più tempo per pagare le cartelle e maggiore efficacia contro l'evasione dei recidivi. In una risoluzione votata dalla Commissione finanze e tesoro si traccia la riforma dell'attività di riscossione annunciata dal governo e ora pronta a partire con provvedimenti a favore del contribuente in difficoltà ma allo stesso tempo con una stretta e strumenti per rafforzare la lotta all'evasione. 

Il documento prevede innanzitutto la possibilità per i contribuenti che hanno subito un pignoramento di stipendi e salari a fronte del mancato pagamento dei loro debiti fiscali, di svincolarsi dalla misura esecutiva chiedendo una rateizzazione del debito dopo aver pagato la prima rata.

Finora il contribuente moroso poteva rateizzare ma il pignoramento sarebbe rimasto in atto. Inoltre i fornitori della pubblica amministrazione che avevano passività superiori a 5 mila euro, si vedevano trattenere gli importi di pagamento dei servizi prestati. Se la risoluzione dovesse diventare legge, la Pa lascerà a disposizione dei fornitori la quota parte necessaria per pagare i dipendenti dell'azienda morosa. Nello stesso tempo, però a fronte di queste aperture, viene chiesta una maggiore efficacia dell'attività di riscossione dotando l'amministrazione fiscale di maggiori poteri nei confronti dei contribuenti morosi recidivi. Nel documento si rileva che il 90% dei contribuenti che ricevono una nuova cartella, l'avevano già ricevuta in passato. 

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A fianco a queste ultime novità, il Parlamento ha anche impegnato l'esecutivo per mettere in campo ulteriori strumenti in questa fase di uscita dall'emergenza, primo fra tutti, estendere da 60 a 150 giorni il termine oltre il quale pagare una cartella dal momento in cui essa viene notificata. Il documento affronta anche il grande tema del magazzino dei crediti non riscossi che a fine 2020 ammontavano a 999 miliardi. Tutto questo nella prospettiva di una maggiore integrazione fra Agenzia Entrate e Agenzia Entrate-Riscossione con l'obiettivo futuro di arrivare a un sistema monistico, cioè con un solo ente che impone le tasse e le riscuote, così come avviene negli altri paesi europei. Infine è allo studio la possibilità di estendere le agevolazioni attualmente in vigore causa pandemia, per le rateizzazioni.

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