Cartelle esattoriali, più tempo per quelle del 2022: pagamento in 180 giorni

Cartelle esattoriali, più tempo per quelle del 2022: pagamento in 180 giorni
di Luca Cifoni e Marco Conti
Martedì 14 Dicembre 2021, 10:00
4 Minuti di Lettura

Un mese di tempo in più, rispetto alla scadenza già prolungata a 150 giorni, per saldare le cartelle esattoriali che saranno notificate a partire dal 2022. É questo il risultato del pressing di Forza Italia sul tema della riscossione, che ieri ha trovato sponda nel governo. Anche grazie al superamento di questo nodo politico si potrebbe avvicinare quindi la definizione del percorso che porterà all'approvazione finale della legge di Bilancio. La situazione in realtà è tuttora di stallo: la commissione Bilancio del Senato di fatto non ha nemmeno iniziato l'esame del testo, in attesa di un'intesa politica su diversi nodi in sospeso, ma anche della formulazione tecnica di alcune norme da parte del governo. Ma l'esecutivo cercherà di evitare lo slittamento dei tempi complessivi a dopo Natale provando a presentare il maxi emendamento già oggi. 

Quando infatti sarà terminato l'iter a Palazzo Madama, con la fiducia sul consueto maxi-emendamento, il provvedimento passerà alla Camera, che però non avrà possibilità di modificarlo: senza un'accelerazione questa seconda e ultima lettura potrebbe avvenire negli ultimi giorni dell'anno.

I testi del governo sono attesi nelle prossime ore. 

Sul fronte riscossione, già dalle settimane scorse c'erano state pressioni per una proroga significativa della scadenza di pagamento fissata al 30 novembre e relativa ai pagamenti precedentemente sospesi per l'emergenza. Ma sul punto il ministero dell'Economa aveva resistito, perché una dilazione oltre il 31 dicembre - e dunque in un anno diverso - avrebbe creato problemi di copertura finanziaria. Si è così deciso di lavorare sulle cartelle in arrivo nel 2022. Le norme già in vigore hanno esteso da 60 a 150 giorni il termine per il pagamento, ma questa agevolazione sarebbe venuta meno con il 2021. Invece - questa è la novità - dovrebbe proseguire con un ulteriore ampliamento a 180 giorni. Per quanto riguarda le cartelle di questo scorcio d'anno c'è un impegno politico ancora da verificare a cancellare interessi e sanzioni in caso di pagamento ritardato. In questo caso si tratterebbe di un impegno politico da concretizzare, nel nuovo anno, con apposito provvedimento.

Un altro nodo tuttora non sciolto riguarda l'aiuto per il caro-bollette, che la Lega di Matteo Salvini vorrebbe rafforzare; anche in questo caso il problema è il reperimento delle necessari risorse; tra le possibilità c'è quella di un nuovo intervento sull'Iva. Ci sono poi i dossier che Giuseppe Conte a nome del Movimento Cinque Stelle ha portato direttamente all'attenzione di Draghi nell'ora e mezza di incontro che hanno avuto a Palazzo Chigi. In primo luogo quello relativo al superbonus 110 per cento. 

Video

Il limite per l'utilizzo di questo strumento (un Isee non superiore a 25 mila euro) dovrebbe essere cancellato in cambio di un contingentamento dei tempi; in alternativa potrebbe semplicemente essere elevato alla soglia meno restrittiva di 40 mila euro. Una soluzione dovrà essere trovata anche per l'esenzione dai canoni sull'occupazione di suolo pubblico: agevolazione da prolungare per permettere a molti esercizi commerciali di continuare ad usare i tavolini all'aperto. La definizione di questi due temi passerà probabilmente per emendamenti parlamentari, mentre di certo sarà il governo a presentare quello in tema di fisco. Anche se c'è un accordo politico sulla riduzione da cinque a quattro delle aliquote Irpef e sull'avvio di cancellazione dell'Irap mancano ancora tutti i dettagli che permetteranno l'effettiva riduzione del carico fiscale.

Non sussistono invece particolari problemi per altre novità, come quelle relative all'Ape sociale: come proposto da varie forze politiche il requisito contributivo per i lavorativi che intendono lasciare il lavoro a 63 anni dovrebbe scendere da 36 a 30 anni. Infine, come ogni anno, ci sono le varie e disparate esigenze dei parlamentari. A disposizione c'è una dote complessiva di 600 milioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA