Cartelle esattoriali, tregua fiscale: ecco come accedere alla sanatoria agevolata con sanzioni ridotte

Al via la tregua fiscale. In arrivo le regole dall'Agenzia delle Entrate
Al via la tregua fiscale. In arrivo le regole dall'Agenzia delle Entrate
di Roberta Amoruso
Sabato 14 Gennaio 2023, 16:03 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 14:14
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Tregua fiscale ai nastri di partenza. Tutti i dettagli su come accedere alla finestra aperta dal governo per chiudere la partita con il fisco, tra irregolarità, ritardi e pendenze arriveranno antro fine mese. Ma è già noto come La Legge di Bilancio 2023 abbia tutti gli ingredienti e una serie di disposizioni finalizzate a permettere la regolarizzazione agevolata di violazioni fiscali di varia natura, nonché permettere la chiusura di liti fiscali pendenti e la rottamazione/stralcio di cartelle di pagamento emesse da Agenzia Riscossione. La regola generale è: pagare per intero le imposte dovute ma senza l’aggravio di spese e interessi che renderebbero il saldo impossibile soprattutto per chi è in difficoltà dopo due anni di crisi.

 

Tregua fiscale, i casi

Tra le misure di sostegno ai contribuenti, nella legge di Bilancio ci sono alcune definizioni agevolate che spaziano dalla rottamazione dei ruoli, con riferimento ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, allo stralcio per le cartelle fino a 1.000 euro. È, inoltre, prevista una sanatoria delle irregolarità formali e degli omessi versamenti da atti di accertamento, il ravvedimento speciale per le dichiarazioni fino al 2021 e la chiusura delle liti tributarie.

Si ripropongono dunque alcune norme già utilizzate in passato quali la rottamazione dei ruoli, lo stralcio dei carichi di importo ridotto e la chiusura delle liti tributarie, ma ci sono anche alcune norme inedite come il ravvedimento speciale per le dichiarazioni fino al 2021 o la regolarizzazione delle violazioni formali.

 

 

La definizione agevolata dei controlli automatizzati 

È possibile definire con modalità agevolate le somme dovute a seguito del controllo automatizzato (c.d. avvisi bonari), relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per le quali il termine di pagamento non sia ancora scaduto alla data di entrata in vigore della legge di Bilancio (1° gennaio 2023), ovvero i cui avvisi siano stati recapitati successivamente a tale data. La definizione si perfeziona con il pagamento: - delle imposte e dei contributi previdenziali; - degli interessi e delle somme aggiuntive; - delle sanzioni nella misura ridotta del 3% (in luogo del 30% ridotto a 1/3).

 

Le rateizzazioni

È prevista anche la definizione agevolata delle somme derivanti da controlli automatizzati le cui rateazioni sono ancora in corso al 1° gennaio 2023, mediante pagamento del debito residuo a titolo di imposte e contributi previdenziali, interessi e somme aggiuntive. Anche in tal caso le sanzioni sono dovute nella misura del 3%.

 

La sanatoria per irregolarità formali

È poi concessa la possibilità di sanare le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, non rilevanti sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, ai fini dell’IVA e dell’IRAP e sul pagamento di tali tributi, se commesse fino al 31 ottobre 2022. Tutto questo, a patto però che sirimuovano le irregolarità e si versi una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni, eseguito in due rate di pari importo, di cui la prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024.

 

Il ravvedimento speciale 

Il ravvedimento speciale consiste in una deroga all’ordinaria disciplina del ravvedimento operoso mediante la quale si possono regolarizzare le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti. Le condizioni per fruirne? Le violazioni non devono essere state già contestate alla data del versamento del dovuto; e si deve trattare di dichiarazioni validamente presentate (pertanto, la sanatoria non è possibile per le dichiarazioni omesse). Cosa occorre sanare? - rimuovere le irregolarità; - versare l’imposta, gli interessi e le sanzioni queste ultime, però, ridotte a 1/18 del minimo edittale irrogabile.

 

La definizione agevolata di atti di accertamento 

Si possono definire con modalità agevolate gli atti del procedimento di accertamento adottati dall’Agenzia delle entrate. Le condizioni per applicare l’agevolazione sono: - gli atti non devono essere stati impugnati; - non devono essere decorsi i termini per presentare ricorso. Possono essere definiti anche gli atti di accertamenti con adesione relativi a PVC notificati dall’Agenzia delle Entrate entro la data del 31 marzo 2023. Nel dettaglio, sono previste sanzioni ridotte, da 1/3 a 1/18 del minimo previsto dalla legge, per gli accertamenti con adesione relativi a: - processi verbali di constatazione consegnati entro la data del 31 marzo 2023; - avvisi di accertamento, rettifica e liquidazione, non impugnati e ancora impugnabili, nonché avvisi notificati entro il 31 marzo 2023. La stessa riduzione sanzionatoria a 1/18 è applicata anche agli atti di accertamento con adesione relativi agli inviti a comparire per l’avvio del procedimento di definizione dell’accertamento. Si possono anche definire in acquiescenza avvisi di accertamento, di rettifica e quelli di liquidazione, non impugnati e ancora impugnabili, nonché quelli notificati fino al 31 marzo 2023, con analoga riduzione sanzionatoria a un diciottesimo delle sanzioni irrogate. La stessa riduzione delle sanzioni è applicata nel caso di acquiescenza agli atti di recupero non impugnati e ancora impugnabili, in tal caso con pagamento degli interessi. Le somme dovute possono essere anche dilazionate in un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo da versare entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre successivo al pagamento della prima rata. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi al tasso legale.

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