Sos cassaintegrazione, l'opposizione: «Troppi ritardi, mancano i fondi»

Sos cassaintegrazione, l'opposizione: «Mancano i fondi»
Sos cassaintegrazione, l'opposizione: «Mancano i fondi»
di Giampiero Valenza
Lunedì 4 Maggio 2020, 16:44 - Ultimo agg. 21:29
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I ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione in deroga stanno colpendo molte imprese italiane già in ginocchio per l’emergenza Covid-19. E’ per questo l’opposizione è sul piede di guerra e minaccia una presa di posizione: mancherebbero i fondi e, di conseguenza, tutto procederebbe a rilento. Fratelli d’Italia rilancia e, per bocca del suo capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera, Walter Rizzetto, chiede al Governo di «chiamare subito il sistema bancario chiedendo che nelle prossime 24/48 ore possano essere erogati i soldi della Cig«. «C’è gente – spiega – che è ferma al palo da circa due mesi. Il Governo sarà corresponsabile dell’eventuale fallimento delle imprese. Siamo davanti a un’esperienza che sta vedendo questo esecutivo totalmente impreparato».

«Già il ministro Catalfo aveva sollevato alle Regioni il ritardo, ma non si sono mossi – prosegue il deputato di FdI – Da fonti di Palazzo Chigi sembra che manchi qualche copertura alla Cassa integrazione. Si parla di qualche miliardo di euro. Se non hanno le coperture questa è una delle cose più gravi».

Il caso-Sardegna
Nei giorni scorsi il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, aveva puntato il dito contro la Regione Sardegna, che però, attraverso il suo assessore al Lavoro Alessandra Zedda, si era difesa dicendo che la delegata di Palazzo Chigi non aveva visto i dati Inps in tempo reale. «Le istituzioni possono parlare per gli atti ufficiali che scrivono, per la Regione Sardegna parlano gli atti protocollati con date precise», risponde Zedda. Quella della Todde è stata, secondo Rizzetto una «scarsa difesa d’ufficio di questo governo».

Proprio sui ritardi della Cassa integrazione in deroga anche Forza Italia vuole vederci chiaro. «Domani mattina presenterò una interrogazione urgente al ministro», spiega Pietro Pittalis, deputato di Fi. E sul caso che coinvolge il sottosegretario Todde, dice: «Forse il sottosegretario avrebbe dovuto informarsi e assumere qualche dato presso il ministro competente, che non è il suo ministero». «C’è un tentativo, che si sta ora svelando in tutta la sua evidenza, di addossare alle Regioni responsabilità che sono proprie del governo nazionale che temo non abbia le risorse sufficienti per evadere tutte le richieste - aggiunge - Non si capisce altrimenti questa presa di posizione, con la solita tattica di puntare il dito per nascondere proprie mancanze”. “Il governo – precisa Pittalis - ci deve dire se le risorse che sono previste sono sufficienti o se sono state prosciugate. Più che puntare il dito sugli altri cerchi di dare una risposta chiara a questa domanda».

 

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