Centrali a carbone, dove sono in Italia? Da Brindisi a Civitavecchia i sei impianti che opereranno a pieno regime

Centrali a carbone, dove sono in Italia? Da Brindisi a Civitavecchia i sei impianti che opereranno a pieno regime
Centrali a carbone, dove sono in Italia? Da Brindisi a Civitavecchia i sei impianti che opereranno a pieno regime
di Stefania Piras
Mercoledì 7 Settembre 2022, 17:43 - Ultimo agg. 20:23
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Ritorno al carbone. Per fare a meno del gas russo si torna a una fonte fossile e inquinante che il mondo stava mandando in pensione. Gli obiettivi della Conferenza di Glasgow (COP 26) erano incentrati sulla decarbonizzazione ma la guerra ha cambiato lo scenario geopolitico ed energetico: non possiamo abbandonare il carbone per ora, anzi le centrali vanno messe in funzione a pieno regime. È scritto nero su bianco nel piano di risparmio stilato dal ministro Stefano Cingolani. Attenzione, gli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2030 rimangono ma è chiaro che in ottica di una indipendenza energetica (che pensavamo di non dover raggiungere così presto) nel nostro mix delle fonti, il carbone fa di nuovo capolino, almeno fino a marzo del prossimo anno. La transizione energetica, infatti, è comunque considerata un cammino avviato: e lo switch c'è già stato; si pensi che a livello globale, dal 2019, le fonti rinnovabili di un grande operatore come Enel hanno superato per la prima volta quella da fonti termoelettriche. «L’obiettivo - si legge inoltre nel documento del governo - è promuovere comportamenti consapevoli e intelligenti nel consumo di gas e di energia elettrica, che incidano non solo sul contenimento della domanda di gas e sugli stessi costi in bolletta degli utenti ma anche sulle politiche di decarbonizzazione».

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A tutto carbone - L'Italia deve massimizzazione la produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas. E quindi, ecco che torna protagonista il carbone. «È stato stimato che la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc», si legge nelle linee guida pubblicate sul sito del ministero della transizione ecologica ieri.

Dunque, grazie al carbone, almeno fino a marzo 2023 possiamo tagliare quasi 2 miliardi di fabbisogno di gas. 

 

Dove sono le centrali a carbone in Italia

Sono sei le centrali a carbone in Italia, quattro di Enel (a Fusina in Veneto, Brindisi, Civitavecchia e Portovesme in Sardegna), poi quella di A2A a Monfalcone in Friuli e infine l'impianto di Eph a Fiume Santo (Sassari). Erano tutte "prepensionamento", dovevano chiudere entro il 2025. La loro dismissione in questo preciso momento storico invece sembra lontanissima. E comunque, va detto, il loro utilizzo, nel piano Cingolani, è vincolato fino al 31 marzo 2023 (due anni prima del loro pensionamento ufficiale). 

Come funziona una centrale a carbone

In questo tipo di centrale, la materia prima (il carbone) viene bruciato generando energia elettrica grazie al suo altissimo potere calorifico. E può assicurare un fabbisogno significativo. Un impianto da 660 MW, ad esempio,  genera una potenza elettrica per una città di 300.000 abitanti nelle ore di picco.

Non siamo gli unici, anche in Germania ricorso al carbone

Poco meno di un terzo (31,4%) dell'elettricità prodotta e immessa in rete in Germania nella prima metà del 2022 proviene da centrali elettriche a carbone. Sulla base dei risultati provvisori, l'Ufficio federale di statistica Destatis riferisce che l'elettricità prodotta dal carbone e immessa in rete è aumentata del 17,2% rispetto alla prima metà del 2021. Di conseguenza, l'importanza dell'elettricità prodotta dal carbone per l'approvvigionamento energetico della Germania ha continuato a crescere. L'elettricità prodotta da fonti energetiche convenzionali è invece diminuita del 7,1%, passando al 51,5% dell'elettricità totale immessa in rete, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (prima metà del 2021: 56,2%). La percentuale di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili è aumentata del 12,1%, raggiungendo il 48,5% (1° semestre 2021: 43,8%). In totale, nella prima metà del 2022 in Germania sono stati immessi in rete 263,2 miliardi di chilowattora di elettricità. Si tratta di un aumento dell'1,3% rispetto alla prima metà del 2021.

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