Cig, 500 mila lavoratori aspettano gli aiuti Covid: senza sussidio da maggio

Cig, 500 mila lavoratori aspettano gli aiuti Covid: senza sussidio da maggio
Cig, 500 mila lavoratori aspettano gli aiuti Covid: senza sussidio da maggio
di Francesco Bisozzi
Venerdì 25 Settembre 2020, 00:22 - Ultimo agg. 07:00
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Oltre mezzo milione di lavoratori da mesi non ricevono i soldi della cassa integrazione. Più di 150 mila aspettano dall’Inps il versamento di una o più integrazioni salariali per Covid-19. Ma poi ci sono circa 400 mila dipendenti delle aziende artigiane, che prendono però i soldi della cassa integrazione dal Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell’artigianato, all’asciutto da maggio: nel loro caso è necessario affinché i pagamenti ripartano che arrivino i 375 milioni che il governo ha destinato al fondo con il decreto Agosto. Intanto le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps nei primi otto mesi dell’anno hanno superato quota 3 miliardi, in aumento del mille per cento rispetto all’intero 2019.

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La maggioranza delle richieste è legata all’emergenza sanitaria, con circa 2,8 miliardi di ore prenotate e autorizzate tra aprile e agosto, di cui quasi la metà, il 42 per cento, è stato effettivamente utilizzato dalle imprese per lasciare a casa i dipendenti. Per quanto riguarda i trattamenti gestiti dall’istituto nazionale di previdenza sociale, stando agli ultimi dati aggiornati al 7 settembre, ci sono ancora 23 mila dipendenti che aspettano la mensilità di marzo, 33 mila quella di aprile, più di 121 mila attendono i soldi della cassa integrazione di maggio, a 136 mila deve essere corrisposta l’integrazione di giugno, a 77 mila quella di luglio e a circa cinquemila quella di agosto. 

Insomma, l’Inps è in ritardo sul pagamento di 398 mila integrazioni salariali per Covid-19. Considerando che spesso un lavoratore attende più mensilità, si può stimare che le persone coinvolte siano almeno 150 mila. Circa trentamila sono invece i lavoratori che non hanno ottenuto finora nemmeno una delle mensilità che spetta loro. Dalla Confederazione nazionale dell’artigianato fanno sapere invece che il Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell’artigianato, che al pari di quello per i lavoratori in somministrazione non è gestito dall’Inps, ha smesso di erogare le integrazioni salariali per Covid-19 a maggio: «Il decreto Agosto ha stanziato ulteriori 375 milioni per rimettere in moto il fondo ma quei soldi non sono ancora arrivati». Proprio ieri sera il ministero del Lavoro ha annunciato la registrazione pressi la Corte dei Conti del provvedimento e di quello dei lavoratori somministrati che vale 125 milioni. A questo punto per Cna la speranza è che i pagamenti si sblocchino a ottobre.
 


I lavoratori del turismo e della ristorazione sono tra i più colpiti dai ritardi. «Per quanto riguarda bar e ristoranti ci sono sedicimila lavoratori che hanno richiesto di accedere agli ammortizzatori e che aspettano di essere pagati. A seicentomila addetti la cassa integrazione è stata anticipata dalle aziende che però in molti casi devono ancora rivalersi sulle casse pubbliche. Inoltre, per quarantamila piccoli esercizi che non hanno riaperto i battenti dopo il lockdown e che hanno dovuto fare perciò pieno ricorso alla cassa integrazione non basterà nemmeno la proroga di 18 settimane concessa dal decreto Agosto, visto che a metà novembre le avranno esaurite», spiega Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi. A corto di ossigeno dunque pure migliaia di imprenditori che hanno anticipato i pagamenti ai propri dipendenti e che ora devono fare i conti con le scadenze fiscali congelate durante l’emergenza sanitaria, senza essere rientrati in possesso nel frattempo del denaro avanzato per lasciare a casa i lavoratori. 

Così la presidente della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo, Fiavet, Ivana Jelinic: «Neppure per le aziende del settore turistico è stato facile ottenere la cassa integrazione per i propri dipendenti. Non a tutti è arrivata. Ci si è scontrati con normative diverse a livello regionale e così un elemento di sostegno come la cassa integrazione ha perso forza per colpa della burocrazia». 

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Ad agosto sono state introdotte altre diciotto settimane di cassa integrazione per il periodo che va dal 13 luglio alla fine dell’anno. Dopodiché si volterà pagina. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già escluso che vi sarà la cassa integrazione generalizzata e gratuita per tutti nel 2021.
Il piano di via XX Settembre prevede di affiancare a una cassa standard alcuni elementi di sostegno specifici per supportare i settori più in difficoltà. 

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