Codice appalti, ok alla riforma: quali sono le novità?

Codice appalti, ok alla riforma: quali sono le novità?
Venerdì 16 Dicembre 2022, 20:00
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(Teleborsa) - Notizia di giornata l'ok in CdM alla riforma del codice degli appalti. Soddisfazione espressa dal Ministro Salvini: "La migliore battaglia alla corruzione e al malaffare che ci possa essere, più breve l'iter meno uffici devi girare più rapido è l'appalto più difficile per il corrotto incontrare il corruttore. Il nuovo Codice degli appalti aiuta i piccoli comuni, dimezza le garanzie chieste alle imprese», ha detto in conferenza stampa che ha parlato di " passaggio importante, definendola "l'iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte da quando abbiamo giurato. Questo nuovo codice dovrà tagliare burocrazia, sprechi, dovrà offrire più lavoro, viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro".

La riforma del codice degli appalti, approvata oggi in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri con un decreto legislativo attuativo della legge delega "si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1 aprile 2023 quando è prevista l'abrogazione del Codice precedente (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50) e l'applicazione delle nuove norme anche a tutti i procedimenti già in corso". È quanto riporta il comunicato di Palazzo Chigi.

Appalto integrato, norme per stabilizzare le procedure per gli affidamenti sotto la soglia europea, introduzione del 'general contractor': sono queste le principali novità introdotte nella riforma del codice degli appalti, con un decreto legislativo in attuazione della legge delega approvato oggi dal Consiglio dei Ministri in esame preliminare. In particolare, spiega il comunicato, per i lavori si reintroduce la possibilità dell'appalto integrato senza i divieti previsti dal vecchio Codice. Il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Sono esclusi gli appalti per opere di manutenzione ordinaria. Con questa disposizione, come ha spiegato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si supportano i Comuni di piccole e medie dimensioni che spesso non hanno la capacità progettuale dei Comuni più grandi.

Nel dlg anche le misure per stabilizzare le procedure di affidamento sotto la soglia europa. In sostanza si adottano stabilmente le soglie previste per l'affidamento diretto e per le procedure negoziate nel cosiddetto decreto "semplificazioni COVID-19" (decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76). Previste eccezioni, con applicazione delle procedure ordinarie previste per il sopra-soglia, per l'affidamento dei contratti che presentino interesse transfrontaliero certo. Si stabilisce il principio di rotazione secondo cui, in caso di procedura negoziata, è vietato procedere direttamente all'assegnazione di un appalto nei confronti del contraente uscente. In tutti gli affidamenti di contratti sotto-soglia sono esclusi i termini dilatori, sia di natura procedimentale che processuale. Un'altra importante novità riguarda la reintroduzione della figura del "general contractor", cancellata con il vecchio Codice.

Con questo tipo di contratto, l'operatore economico "è tenuto a perseguire un risultato amministrativo mediante le prestazioni professionali e specialistiche previste, in cambio di un corrispettivo determinato in relazione al risultato ottenuto e alla attività normalmente necessaria per ottenerlo". L'attività anche di matrice pubblicistica da parte del contraente generale (per esempio quella di espropriazione delle aree) consente di riconoscere nell'istituto una delle principali manifestazioni applicative della collaborazione tra la pubblica amministrazione e gli operatori privati nello svolgimento di attività d'interesse generale.

Nella riforma del codice degli appalti, approvata in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri, è confermato l'obbligo di inserimento delle clausole di revisione prezzi al verificarsi di una variazione del costo superiore alla soglia del 5 per cento, con il riconoscimento in favore dell'impresa dell'80 per cento del maggior costo.
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