Colonnine per la ricarica una ogni 60 km in Ue, via libera all'intesa preliminare sul regolamento Afir

Per i mezzi pesanti e pullman l’obiettivo diventa di colonnine e stazioni di ricarica ogni 120 chilometri al 2028

Colonnine per la ricarica una ogni 60 km in Ue, via libera all'intesa preliminare sul regolamento Afir
Colonnine per la ricarica una ogni 60 km in Ue, via libera all'intesa preliminare sul regolamento Afir
di Gabriele Rosana
Mercoledì 29 Marzo 2023, 00:54 - Ultimo agg. 10:18
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Colonnine di ricarica più capillari per le auto “green”. Poco prima del via libera definitivo da parte dei ministri dell’Energia all’immatricolazione delle sole vetture a emissioni zero a partire dal 2035, i negoziatori del Consiglio e dell’Europarlamento riuniti nel trilogo hanno raggiunto, ieri, un’intesa preliminare sul regolamento Afir, la normativa di settore sulle infrastrutture di rifornimento per i sistemi di alimentazione alternativi, tra cui rientrano le stazioni di ricarica elettriche e a idrogeno. Entro il 2026, dovrà esserci una colonnina di ricarica per le auto ogni 60 chilometri sulle principali strade europee, con una potenza iniziale della rete di almeno 400 chilowattora, che dovrà passare ad almeno 600 in due anni. Per i mezzi pesanti e pullman l’obiettivo diventa di colonnine e stazioni di ricarica ogni 120 chilometri al 2028 su almeno la metà degli assi stradali più importanti dell’Ue (con una potenza da 1400 a 2800 chilowattora a seconda dell’arteria). 

Gli impianti di distribuzione dell’idrogeno, invece, dovranno essere installati ogni 200 chilometri entro il 2031.

L’intesa, inoltre, prevede che ogni singolo Paese Ue presenti dei piani nazionali dettagliati per il raggiungimento di questi target, ma anche la possibilità di introdurre eccezioni per le zone remote, le isole e le strade con poco traffico. Le nuove regole sulle infrastrutture per i sistemi di alimentazione alternativi «garantiranno che utilizzo e rifornimento delle auto di nuova generazione sia tanto semplice e conveniente quanto per i mezzi a benzina», ha commentato il relatore del provvedimento per l’Eurocamera, il socialista tedesco Ismail Ertug. 

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I CORRETTIVI

Per l’Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automobili, il regolamento sulle stazioni di ricarica potrebbe, però, non essere abbastanza: il compromesso raggiunto nella notte tra lunedì e martedì «ha un ruolo cruciale da svolgere nel passaggio al trasporto a emissioni zero», ha riconosciuto in una nota la direttrice generale dell’Acea Sigrid de Vries, ma «il risultato del negoziato rimane ben al di sotto di quanto sarebbe necessario». A pesare è, in particolare, il divario infrastrutturale fra i vari Stati dell’Ue, tanto che i costruttori di auto si appellano ai governi perché «accelerino i processi di pianificazione e autorizzazione, aggiornino le reti elettriche e rendano disponibili aree adeguate per la ricarica dei camion».Il testo Ue prevede pure la creazione di un database Ue entro il 2027 per raccogliere le informazioni sui prezzi e i tempi d’attesa nelle diverse stazioni e la possibilità di pagare non solo contactless, ma in certi casi anche con un codice QR. 
Prima di diventare definitivo, l’accordo dovrà approvato dai governi riuniti nel Consiglio, da una parte, e dagli europarlamentari, dall’altra. 

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