Concorsi fermi, scoperti 125.000 posti nella Pa. Caos protocolli anti-Covid, assunzioni bloccate

Concorsi fermi, scoperti 125.000 posti nella Pa. Caos protocolli anti-Covid, assunzioni bloccate
Concorsi fermi, scoperti 125.000 posti nella Pa. Caos protocolli anti-Covid, assunzioni bloccate
di Francesco Bisozzi e Umberto Mancini
Lunedì 1 Marzo 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16:30
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Sessanta concorsi pubblici al palo per 125 mila posti da riempire nella Pa. Se non verranno sbloccati al più presto, scuola e università rischiano lo stop: più di 90 mila le assunzioni destinate al comparto istruzione. Sono i numeri che emergono da un’indagine interna condotta da Forum Pa che Il Messaggero ha visionato in anteprima. 

Oltre settemila posizioni da affidare in seno al ministero della Giustizia. All’Agenzia delle Entrate mancano circa tremila uomini. Fermo anche il maxi concorso di Roma Capitale, 1500 posti in palio, si cercano tra gli altri tecnici informatici e funzionari amministrativi.

Dal 15 febbraio le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni e poi congelati a causa del virus hanno ottenuto di nuovo semaforo verde: vanno però rispettate una serie di disposizioni anti-contagio, che partono dall’obbligo del tampone. «È ancora tutto fermo. Abbiamo analizzato 60 tra i principali concorsi a carattere nazionale pubblicati dal 2020, o di cui ci si attende la pubblicazione entro il 2021, compresi quelli del settore scolastico e il «maxi concorso» pubblicato da Roma capitale, ed è venuto fuori che sono almeno 125 mila i posti di lavoro in corso di assegnazione. Circa 90 mila di questi riguardano concorsi già avviati, con situazioni diverse, ma la maggior parte risultano al palo e in attesa di disposizioni specifiche per la gestione delle prove selettive. Oltre 36 mila posti di lavoro ancora da assegnare riguardano invece concorsi di cui è attesa la pubblicazione: sono 34 i concorsi annunciati e non pervenuti alla data attuale», ci racconta il direttore generale di Forum Pa Gianni Dominici. 

Più nel dettaglio, solo mille su nove mila, i posti già assegnati al ministero della Giustizia riguardano un concorso già chiuso, quello dedicato agli operatori giudiziari da impiegare a tempo determinato. In corso quello per l’assunzione di 2.700 cancellieri esperti, mentre sono in fase di pubblicazione i concorsi per selezionare 3 mila funzionari amministrativi. L’area scuola appare la più penalizzata: in corso il concorso straordinario che vale 32 mila posti, mentre gli altri al massimo sono stati banditi. I posti da assegnare nella scuola sono più di novantamila, circa seimila quelli destinati ai docenti di sostegno. Capitolo università: manca il concorso per 3.331 ricercatori. Più di 1500 posti in palio al Comune di Roma, un terzo per soli laureati. Cercasi 3.082 uomini all’Agenzia delle Entrate, 460 all’Agenzia delle Dogane, 508 ispettori del lavoro all’Inail, duecento rinforzi per le amministrazioni penitenziarie, 165 tecnici informatici all’Inps, 50 assistenti parlamentari alla Camera e così via. Continua il direttore generale di Forum Pa: «La crisi pandemica ha inevitabilmente interrotto le procedure concorsuali. Nel 2020 ci sono state comunque molte banditure, in attesa di disposizioni sulle modalità di esecuzione delle prove selettive. Allo stesso modo le prove concorsuali avviate prima del lockdown sono state interrotte in attesa di indicazioni normative e organizzative. 

L’ultimo Dpcm ha disposto tuttavia la ripresa delle prove selettive dallo scorso 15 febbraio e il dipartimento della Funzione pubblica ha recentemente pubblicato un apposito protocollo di svolgimento dei concorsi pubblici. Bisogna ripartire subito». Cosa prevede il protocollo? Per prima cosa i concorsi possono tenersi con il limite massimo di 30 candidati per ogni sessione o sede di prova: i partecipanti devono comunque esibire all’ingresso un referto relativo al test anti-Covid effettuato mediante tampone 48 ore prima della data del concorso. Se affetti da sintomi (basta la perdita del gusto) o se in quarantena o in isolamento i candidati non potranno prendere parte alla prova. 

Salvo situazioni eccezionali, da documentare, è vietato presentarsi con bagagli al seguito. Per giunta sono consentite due sessioni di prova giornaliere soltanto, non consecutive ma separate per consentire il deflusso dei candidati e la corretta pulizia degli ambienti. Nessuna limitazione invece per le prove che verranno condotte in modalità telematica, soluzione che al momento fa gola a molte amministrazioni costrette a uscire in tempi brevi dall’impasse.  

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