Confindustria: se proroga al blocco licenziamenti, no aggravi per la cassa Covid e riforme

Confindustria: se proroga al blocco licenziamenti, no aggravi per la cassa Covid e riforme
Giovedì 29 Ottobre 2020, 20:30
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(Teleborsa) - Nessun contributo aggiuntivo per accedere alla Cassa Covid se il Governo decide di mantenere nell'emergenza il blocco dei licenziamenti e riforme strutturali per il post pandemia, a partire da ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro con logiche differenti da quelle del Reddito di cittadinanza. È quanto ha chiesto all'esecutivo Confindustria durante l'incontro tenutosi oggi pomeriggio in videoconferenza.

"Per noi – ha sottolineato l'Associazione degli industriali in una nota diffusa al termine della riunione – vanno distinti ma affrontati finalmente insieme due livelli. C'è innanzitutto la perdurante emergenza-Covid. Sin dall'inizio abbiamo rispettato il binomio cassa integrazione e blocco dei licenziamenti solamente al fine di proteggere l'occupazione anche se nessun grande Paese ha adottato tale soluzione. Ma questo binomio aveva un senso solo a patto che alle imprese non fossero addossati costi aggiuntivi per tale scelta. Al contrario, alle imprese oltre al versamento dei contributi previsti per la Cig ordinaria, si chiedono anche contributi aggiuntivi per la cassa Covid. Non è accettabile".

Il secondo punto toccato è stato poi quello delle riforme. "Occorre lavorare per il dopo – si legge – Per questo fin da maggio abbiamo chiesto, e chiediamo, di affiancare all'emergenza riforme strutturali. Abbiamo proposto, inoltre, a luglio una riforma energica degli ammortizzatori sociali, su cui confrontarci con governo e sindacati e di attuazione graduale, che consenta però da subito la distinzione tra crisi da ristrutturazione aziendali da quelle invece di strutturale insostenibilità, e garantisca l'estensione di strumenti distinti di protezione sociale finalizzati alla rioccupabilità. Ed è in questa logica che abbiamo ribadito al governo la contestuale necessità di affiancare a tale riforma quella di nuove politiche attive del lavoro, che per la loro efficacia necessitano di metriche e competenze completamente diverse dal sistema che gestisce l'attuale Reddito di Cittadinanza".

"Prima si aprirà un confronto su nuovi ammortizzatori e politiche attive in un'ottica di rilancio complessivo del Paese, prima e meglio usciremo dalle misure di emergenza", ha concluso Confindustria.

Per il Governo hanno partecipato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, mentre per gli industriali c'erano il vicepresidente di Confindustria con delega alle Relazioni Industriali, Maurizio Stirpe, il direttore generale, Francesca Mariotti, e il direttore dell'Area Lavoro e Welfare, Pierangelo Albini.


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