Consumi, Coldiretti: stop al pesce fresco nel Tirreno. Dal 4 ottobre avvio del fermo pesca

Consumi, Coldiretti: stop al pesce fresco nel Tirreno. Dal 4 ottobre avvio del fermo pesca
Consumi, Coldiretti: stop al pesce fresco nel Tirreno. Dal 4 ottobre avvio del fermo pesca
Giovedì 7 Ottobre 2021, 10:46 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 11:18
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È alle porte il fermo pesca nel tratto tra Livorno e Imperia. Il blocco cade quest'anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti Impresapesca - poiché il blocco dell'attività va a sommarsi all'aumento drastico della riduzione delle giornate di pesca imposta dalla normativa europea, per le imbarcazioni operanti a strascico. L'entrata in atto del provvedimento avverrà dal 4 ottobre fino al 2 novembre e impedirà l'uscita in mare dei pescherecci nel tratto dalla Toscana alla Liguria, mentre il 5 ottobre tornano all'opera le marinerie della costa che va da Brindisi a Napoli fino a Gaeta.

Le giornate di effettiva operatività a mare sono scese per alcuni segmenti di flotta, per i segmenti di maggiore tonnellaggio, a circa 140 all'anno, rendendo non più sostenibile l'attività di pesca considerata anche l'assenza di un efficace sistema di ammortizzatori e di valide politiche di mercato capaci di compensare le interruzioni.

Senza la riduzione del periodo fisso di blocco delle attività almeno per l'areale Adriatico, l'apertura alla tutela differenziata di alcune specie e la possibilità per le imprese di scegliere i restanti giorni di stop, come richiesto da Coldiretti Impresapesca, l'assetto del fermo pesca 2021 non risponde ancora alle esigenze delle aziende le quali si trovano ancora costrette a concentrare un'attività che deve sostenere l'impresa di pesca per 365 giorni in appena 140-170. Per compensare tali drastiche riduzioni - afferma Coldiretti - il settore avrebbe bisogno di scegliere autonomamente quando operare e quando fermarsi in base alle condizioni di mercato, alle necessità di manutenzione delle barche o alle ferie del personale.

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La rigidità del fermo attuale, peraltro, continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale.

L'auspicio, conclude Coldiretti, è che dal 2022 si possa partire con il nuovo Feampa (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura) con positive novità per mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto sia delle esigenze di riproduzione delle specie di maggiore bersaglio e delle esigenze economiche delle marinerie. 

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