Ammonta a circa 24 miliardi di Euro il mercato dei prodotti italiani contraffatti e le più penalizzate sono le piccole e medie imprese del settore della moda. A dirlo è il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, nel dare avvio oggi alla Sesta edizione della Settimana Anticontraffazione, l'iniziativa ideata e organizzata dalla Direzione Generale Tutela della Proprietà Industriale -UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico «Il settore Moda si conferma il più penalizzato dalla contraffazione. I nostri imprenditori, riconosciuti in tutto il mondo per la qualità dei prodotti che portano sui mercati internazionali, subiscono infatti la concorrenza impropria di operatori criminali, con gravi ricadute economiche e sociali sulla produzione e vendita, perdite di occupazione e minori entrate per lo Stato».
«Dall'ultimo studio che OCSE ha realizzato per il MiSE emerge che nel 2019 il commercio mondiale di prodotti contraffatti e piratati che violano i marchi registrati italiani ammonta a circa 24 miliardi di Euro, pari al 3,6% delle vendite totali del settore manifatturiero italiano, comprese le esportazioni», ha precisato Pichetto. «L'Italia, come noto, è tra le economie più penalizzate dalla contraffazione, al quarto posto dopo Stati Uniti, Francia e Germania». «Anche in termini di importazioni in Italia di prodotti falsi -che complessivamente ammontano a quasi 9 miliardi di Euro (2,1% delle importazioni totali italiane)- l'abbigliamento contraffatto rappresenta una quota estremamente rilevante in valore assoluto».
CS Moda & CSR: la conceria campana Be Green Tannery tra le best practice di GreenItaly 2021