«Un mese, e il contratto è fatto». Così il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta parla - al festival dell'Innovazione, organizzato da Il Foglio - dell'arrivo del contratto sul lavoro da remoto, facendo presente che si tratterà della «parte normativa», e sarà un «pacchetto parallelo» a quello del lavoro in presenza. La decisione di «mettere tutti i lavoratori della Pa in cosiddetto smart working» è stata «un'idea intelligente» ma «non c'era un contratto - ha proseguito Brunetta -, non c'era l'organizzazione del lavoro, non c'era la piattaforma tecnologica» e per «questo mi sono arrabbiato, si voleva far diventare questa esperienza un modello» e «allora mi sono detto di fare innanzitutto un contratto e tra un mese per la prima volta ci sarà un vero contratto per il lavoro agile».
Statali e smart working, i No vax non potranno scegliere di lavorare a casa
«Stiamo vivendo un momento magico.