Coronavirus, Coop: prezzi fermi e piano da 50 milioni. «Dopo la spesa bunker meno farina e più makeup»

Coronavirus, Coop: prezzi fermi e piano da 50 milioni. «Dopo la spesa bunker meno farina e più makeup»
Venerdì 5 Giugno 2020, 17:03 - Ultimo agg. 17:11
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Meno farina, tinte per capelli e disinfettanti, più make-up, bevande per sportivi e anche preservativi. La fine del lockdown si riflette nei carrelli della spesa, secondo un'analisi di Coop Italia sugli acquisti dei clienti.

Con un piano da 50 milioni di euro, Coop Italia si prepara ad affrontare la nuova fase che «si prospetta complessa e tale da generare una ulteriore, drammatica polarizzazione dei consumi». Il piano, che porta l'impegno economico complessivo del gruppo per il Covid a 100 milioni, prevede anche altri 4 mesi di blocco dei prezzi sui prodotti a marchio (fino al 30 settembre), un paniere di 10 prodotti basici di qualità a 10 euro e promozioni per tutta l'estate.

Intanto i supermercati Coop segnano un aumento delle vendite nel lockdown del 5% ma con punte del 15%/25% nei negozi Coop di piccole e medie dimensioni, mentre hanno perso il 10% ipermercati e grandi superstore, soprattutto nelle aree extraurbane. 

Dopo la spesa da bunker, che ha caratterizzato le prime tre settimane di emergenza Covid, fino al 15 marzo, si sono affermate nuove abitudini di consumo con meno accessi ai supermercati: gli scontrini che sono diminuiti del 40% a marzo e aprile e l'importo medio è salito a 46 euro dai 26 dei mesi precedenti. Queste tendenze sono rimaste a maggio, nella fase 2, ma i consumatori hanno rallentato gli acquisti «protagonisti» del lockdown: la crescita tendenziale della farina è passata dal 180% di aprile al 68% di maggio, quella delle tinte per capelli
è crollata dal 165% al 30%, con la riapertura dei parrucchieri, quella di disinfettanti dal 280% al 59%. Mentre si è rafforzata la caccia alle mascherine, ora che si può uscire più liberamente, gli acquisti di queste protezioni hanno segnato +21mila%.

Per il prossimo futuro, un'indagine sulle aspettative dei consumatori e dei clienti Coop mostra come l'attenzione sarà dedicata soprattutto ai prezzi dei prodotti (per l'85%), ma seguiti dalla sicurezza degli alimenti (80%) e dal rispetto dei lavoratori 75%.

«La domanda di sicurezza è molto importante, sicurezza dei luoghi, sicurezza delle relazioni e sicurezza anche dei prodotti», commenta l'amministratrice delegata di Coop Italia, Maura Latini. «C'è una grande paura del futuro rispetto alla povertà e alla perdita del lavoro, ma c'è anche attenzione all'italianità dei prodotti», continua Latini, sia perché considerati «migliori» sia perché creano occupazione in Italia. In generale poi, aggiunge, l'attenzione all'ambiente, al benessere, all'etica «non accenna a diminuire».

«Dobbiamo essere pronti a una recessione che può essere dura e duratura», afferma il presidente Coop Italia, Marco Pedroni, sottolineando la caduta del Pil ipotizzata in oltre il 10%, l'occupazione in forte peggioramento e o
segnali di un'inflazione crescente. «Non basta l'azione del governo, anche le imprese possono fare molto», aggiunge Pedroni.

Nella prima fase dell'emergenza sanitaria Coop ha bloccato i prezzi di oltre 18.000 prodotti e consegnato oltre 100 mila spese a famiglie in difficoltà con la Protezione Civile e l'Anci. Inoltre ha donato 4,4 milioni di mascherine e fatto un sconto del 10% sui buoni spesa del governo. 

 

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