Recovery Fund, Sure, Mes, Bei: ecco il pacchetto Ue e quando sarà operativo

Recovery Fund, Sure, Mes, Bei: ecco il pacchetto Ue e quando sarà operativo
Recovery Fund, Sure, Mes, Bei: ecco il pacchetto Ue e quando sarà operativo
Venerdì 24 Aprile 2020, 07:22 - Ultimo agg. 10:23
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 Si evoca una cifra di duemila miliardi di investimenti e spese generati dai meccanismi messi in campo dall'Europa per superare lo choc da coronavirus. Ma sui dettagli e sui tempi entro i quali gli strumenti potranno essere concretamente varati e messi a disposizione delle imprese per ripartire c'è ancora incertezza. Ormai assodato il consenso sulla creazione di un fondo di salvataggio e rilancio economico che viene definito «necessario e urgente» ma restano da definire dimensioni e caratteristiche. Il Consiglio europeo ha dato mandato alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen di avanzare una proposta sul Recovery fund entro il 6 maggio. Via libera anche ai prestiti del Mes, il contestato salva-stati, con l'unica condizione che vengano usati per le spese sanitarie, anche indirette, una formulazione che apre tuttavia la strada anche a un utilizzo più ampio dei fondi.

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Il salva-Stati per le spese legate al virus
Il fondo salva-Stati (Mes), nato con l'obiettivo di aiutare i paesi dell'Unione in difficoltà, darà vita a una nuova linea di credito da 240 miliardi dedicata a fronteggiare la pandemia. Ogni Paese potrà prendere in prestito fino al 2% del suo Pil, per l'Italia circa 37 miliardi. Non sono previste condizioni. Secondo alcuni Paesi, Olanda in testa, il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie. Parigi, Roma e Madrid non vogliono condizioni. Da decidere i tempi.

Bei, garanzia di liquidità per le imprese
La Banca europea per gli investimenti (Bei) darà vita a un fondo di garanzia da 25 miliardi di euro per offrire alle imprese dell’Unione, soprattutto piccole emedie, liquidità per investimenti fino a 200 miliardi. Un sostegno che ha l’obiettivo di aiutare le aziende a fronteggiare la crisi provocata dallemisure anti-contagio messe in campo nelle ultime settimane dai governi del Vecchio continente. Il presidente dell’EurogruppoMario Centeno ha assicurato che il fondo di garanzia della Bei può essere reso operativo prima di giugno.

Arriva Sure, un sussidio ai senza lavoro
Si chiama Sure il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori durante l’emergenza coronavirus. Il meccanismo sarà temporaneo e concederà prestiti agevolati ai governi, fino a un totale di 100 miliardi a fronte di «garanzie fornite dagli Stati» al bilancio comunitario. Lo strumento resterà in piedi fino a quando ci sarà l’emergenza Covid. In base a quanto stabilito dai leader dell’Ue il meccanismo dovrebbe essere operativo entro il mese di giugno.

Recovery fund per condividere il covid-debito
Il cosiddetto Recovery fund sarà uno strumento gestito direttamente dalla Commissione e inquadrato nel bilancio europeo per sostenere la ripresa dell’economia. Secondo il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno il nuovo fondo per la ripresa va «commensurato ai costi della crisi, che aiuti a spalmarli nel tempo, che operi attraverso il budget Ue e chemostri solidarietà». I dettagli, compresa la dimensione del fondo, sono comunque ancora damettere a punto e in particolare la sua fonte di finanziamento. E non è da escludere che qualora dovesse passare l’idea di un ibrido tra strumento di prestito e strumento di sussistenza, la Commissione si faccia carico di impegnarsi direttamente fino a 320 miliardi sui millemiliardi circa che il progetto si impegna a raccogliere.

Bce accetterà anche titoli “spazzatura”
Dopo aver varato a finemarzo un “bazooka” da 750 miliardi per acquistare titoli di debito e sostenere i governi in difficoltà per lo choc del coronavirus (Pandemic Emergency Purchase Programme, in sigla Pepp, il nome del piano) la Bce ha fatto cadere l’ultimo paletto. L’istituto ha annunciato infatti che accetterà anche i titoli di Stato con rating “junk” (“spazzatura”), il livello speculativo, a garanzia della liquidità che fornisce alle banche. Una decisione arrivata di fronte all’impatto sempre più devastante del coronavirus e del lockdown sull’economia continentale.
 

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