Covid, Draghi: sì ad obbligo vaccinale e terza dose

Covid, Draghi: sì ad obbligo vaccinale e terza dose
Giovedì 2 Settembre 2021, 17:30
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(Teleborsa) - Il Governo ha intenzione di stabilire l'obbligo vaccinale una volta che le autorità sanitarie europee ed italiane approveranno in via definitiva – superando l'approvazione emergenziale ora in vigore – i vaccini contro il Covid. La conferma è arrivata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi con i ministri Bianchi, Gelmini, Giovannini e Speranza. Sì di Draghi anche alla terza dose con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dichiarato che le somministrazioni inizieranno entro il mese di settembre a partire dalle persone con gravi immunodeficienze.

Il presidente del Consiglio ha confermato anche la volontà di estendere l'applicazione del Green Pass – "il ministro Speranza ed io ne stiamo discutendo l'orientamento" – annunciando che sarà convocata una cabina di regia per decidere in quale direzione. "L'applicazione del Green Pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta", ha dichiarato Draghi in conferenza stampa.


"La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani, l'adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell'anno scorso l'apertura elle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità", ha sottolineato aggiungendo che il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Il presidente del Consiglio ha poi espresso "solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei no vax, una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa informazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia".

Draghi si è poi concentrato sull'azione di Governo. "Sulle riforma il Governo ha un'agenda molto fitta". Concorrenza, giustizia, politiche attive del lavoro e riforma degli ammortizzatori sociali: "è prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi", ha affermato. "Verranno presentate le riforme della concorrenza, del fisco sotto forma di legge delega – ha spiegato il presidente del Consiglio facendo il punto sull'agenda dell'esecutivo – La riforma della giustizia penale approderà in Senato tra poco, quella civile nell'altro ramo del parlamento". Poi il tema del lavoro: secondo il premier in vista delle prossime sfide serve al governo "una visione industriale che permetta di riaddestrare lavoratori".

Capito esteri. Sulla possibilità di un G20 straordinario a settembre il presidente del Consiglio è sembrato ottimista. "Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni: con il presidente Xi la prossima settimana, poi vedremo che cosa succede all'assemblea Onu". "Il G20 in ogni caso si farà dopo l'assemblea Onu", ha precisato. Quanto al futuro dell'Afghanistan, Draghi ha dichiarato: "non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, sta riflettendo, ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. È la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati".

"È stata individuato un percorso speciale per i rifugiati afghani", ha assicurato il presidente del Consiglio. "È stata data a loro subito la condizione di rifugiato e la pratica vaccinale verrà fatta a tutti gli immigrati che verranno. E verrà iniziato per loro un percorso di integrazione", ha aggiunto.
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