Per ristorazione, tempo libero e turismo si profilano giorni bui per la recrudescenza dei contagi da Covid-19. Settori destinati a non trarre beneficio dalla ripresa economica con decine di migliaia di imprese a rischio. A lanciare l'allarme è Confcommercio nel rapporto sulla congiuntura. «Il quarto trimestre si apre all'insegna di una rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi» ,con il risultato che i settori della «convivialità» e del turismo «non verranno coinvolti dalla ripresa del Pil», viene spiegato nello studio in cui si stima per il mese di ottobre un incremento dello 0,9% congiunturale del prodotto che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%.
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«Questa nuova emergenza sanitaria, con coprifuochi e chiusure anticipate dei pubblici esercizi, aumenta l'incertezza e mette a rischio decine di migliaia di imprese», avverte il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. «Sono prioritarie misure efficaci anti Covid e con una economia già in ginocchio va assolutamente evitato un secondo lockdown - spiega - Il Governo deve sostenere con maggiori e più veloci indennizzi le imprese in difficoltà, altrimenti a fine anno rischieremo gravi, gravissime conseguenze per l'occupazione».
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Un trend negativo confermato dall'indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc) di settembre che, nel confronto annuo, «registra un calo del 5,2%. Se per i beni il saldo risulta positivo per il 2,3%, per i servizi il dato permane in territorio negativo (-20,7%)», In particolare, viene osservato, «permangono forti differenze nelle dinamiche delle singole voci di spesa, con uno stato di estrema debolezza per molti dei settori dei servizi. I modesti recuperi messi in atto nei mesi estivi hanno solo attenuato riduzioni che, nel caso del turismo, dei trasporti e delle funzioni legate al tempo libero, sfiorano o superano il 50% nel confronto annuo».
Un'evoluzione meno asfittica dei consumi, associata a miglioramenti produttivi ed occupazionali nel trimestre luglio-settembre e a un recupero della fiducia delle famiglie e delle imprese, ha comunque «consolidato la ripresa del Pil per il quale, dopo il rimbalzo del terzo trimestre, rivisto leggermente al rialzo, si stima ad ottobre un incremento dello 0,9% congiunturale che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%». In questo contesto Confcommercio mette in evidenza i rischi legati alle «incognite sulle prospettive a breve. La recrudescenza della pandemia in Europa sta portando molti Paesi a mettere in atto misure di contenimento, che seppure di entità più limitata rispetto a quanto fatto in primavera, rischiano di minare la ripresa internazionale con particolare riguardo ai più prossimi partner commerciali, come, appunto, l'Italia».