Covid, Super green pass al vaglio del Governo: "alternativa è chiusura"

Covid, Super green pass al vaglio del Governo: "alternativa è chiusura"
Lunedì 22 Novembre 2021, 10:30
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(Teleborsa) - Il "Super green pass" scala l'agenda del governo. Di fronte alla nuova ondata di contagi che sta investendo l'Europa, Palazzo Chigi avvierà in settimana l'istruttoria per mettere a punto le nuove misure. "L'alternativa – sottolinea il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – è la chiusura". Probabilmente già domani, governatori ed esponenti dell'esecutivo cominceranno a delineare la forma del nuovo certificato verde. Dopo l'incontro Regioni-Governo sono previste una serie di riunioni tecniche, la cabina di regia e il Cdm che dovrà decidere la sintesi finale. Una sintesi che potrebbe arrivare in via definitiva anche la settimana prossima.

Sul tavolo provvedimenti, come la riduzione della validità del green pass a 9 mesi e l'obbligo delle terze dosi per sanitari e personale delle Rsa. "Questa settimana inizierà un percorso con le Regioni: inizieremo un confronto per arrivare a una condivisione per come gestire eventualmente la situazione se ci dovesse essere un ulteriore peggioramento del quadro epidemico – ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa –. Fortunatamente la situazione in Italia è molto diversa: si è scelto un percorso prudente per tornare alla normalità e c'è stata grande adesione comunque alla vaccinazione. È chiaro che bisogna agire con nuove iniziative e, ad esempio, l'obbligo della terza dose per le categorie per cui è già previsto l'obbligo vaccinale penso sia un provvedimento che sarà approvato questa settimana. Attendiamo invece indicazione dal Cts – ha aggiunto – per capire se è opportuni anticipare la terza dose a 5 mesi dal completamento del ciclo primario. Anche la scelta di riportare la durata del green pass a nove mesi credo sia una scelta ragionevole e basata sulle evidenze scientifiche". Contrari i sindacati di categoria riguardo all'ipotesi di una stretta nei confronti dei non vaccinati sui mezzi pubblici. "Realisticamente se la misura dell'obbligatorietà del green pass sui mezzi pubblici fosse applicata – afferma la segretaria nazionale della Filt Cgil Maria Teresa De Benedictis – non si potrebbero che fare controlli a campione. In ogni caso servirebbero assunzioni di personale dedicato ai controlli. Inoltre andrebbero normati gli aspetti di criticità conseguenti ai controlli, già previsti nell'allegato 14 dell'ordinanza sui trasporti dei ministeri della Salute e dei Trasporti, emanata la settimana scorso e che quindi andrebbe aggiornata". Continua, intanto, il pressing per allargare la platea degli immunizzati il più possibile: da domani aprirà ufficialmente la somministrazione della terza dose per gli over 40, con dieci giorni di anticipo rispetto a quanto inizialmente programmato. Sfuma, invece, l'ipotesi di un ricorso all'obbligo vaccinale per tutti. Si ragiona per un obbligo esteso a determinate categorie, ma sul tavolo dell'imminente riunione tra Draghi, Gelmini, Speranza e i Governatori ci saranno soprattutto le nuove misure per il cosiddetto Super green pass. L'intenzione, com'è noto, è quella di vietare ai no vax l'accesso ai servizi di socialità, come cinema, teatri o ristoranti, in caso di cambio di colore delle Regioni. Prospettiva che, al momento, non appare all'orizzonte, ma che comunque potrebbe verificarsi, e anche presto, dal momento che, secondo gli esperti, la quarta ondata farà triplicare i casi dai 10 mila di oggi a 30 mila. Quella del Super green pass, dunque, è una decisione che, spiega Fedriga, potrà da un lato "convincere anche gli ultimi indecisi" e dall'altro "dare certezza alle imprese, alle quali non possiamo dire vediamo in che zona sarete e se terrete aperto o no".

LA PROTESTA NO VAX – Mentre l'incremento dei contagi porta maggiori restrizioni in tutta Europa, specialmente nei Paesi con un più basso numero di vaccinati, i no vax continuano a creare disordini con manifestazioni sempre più violente. In Olanda, dove si è registrata la terza notte di proteste, i manifestanti hanno acceso fuochi d'artificio e vandalizzato proprietà private nelle città olandesi di Groningen e Leeuwarden al nord, di Enschede ad est e di Tilburg a sud. Le autorità hanno emesso un avviso di emergenza a Enschede, vicino al confine tedesco, ordinando alle persone di stare lontane dalle strade. I disordini in Olanda sono iniziati venerdì sera quando una manifestazione contro le regole imposte per la pandemia nella città portuale di Rotterdam si è trasformata in una rivolta su vasta scala durante la quale la polizia ha aperto il fuoco e quattro persone ferite dai proiettili. La sera seguente i rivoltosi hanno lanciato fuochi d'artificio e pietre contro la polizia e hanno bruciato biciclette e motorini a L'Aia. Più di 100 persone sono state arrestate in tutto il paese e almeno 12 persone sono rimaste ferite durante questi tre giorni di proteste. Situazione critica anche in Belgio dove ieri per le strade di Bruxelles si sono radunate 35 mila persone per manifestare contro le nuove restrizioni anti-Covid introdotte dal governo belga. Un corteo iniziato in modo pacifico ma degenerato in guerriglia urbana con duri scontri dopo un lancio di oggetti da parte di un gruppo di manifestanti contro la polizia, che ha risposto usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperderli. Le violenze si sono consumate nel cuore della capitale belga, a poca distanza dai palazzi dell'Unione europea e dalle ambasciate di Stati Uniti e Russia. Il corteo, denominato 'Insieme per la libertà', è stato organizzato in particolare contro il divieto di accesso a bar e ristoranti imposto a chi ha rifiutato il vaccino anti-Covid. Il Belgio, che nell'ultima settimana ha registrato il record di casi da un anno, con una media di quasi 10.300 al giorno, e vede un tasso di occupazione ospedaliera ai massimi da maggio, con un quarto dei pazienti in terapia intensiva, ha anche esteso i permessi per lavorare da casa. I No green pass sabato sono tornati a scendere in piazza anche in Italia con proteste a Milano e Roma e cortei a Trento e Bologna. La più accesa è stata a Milano con tensioni al centro dove, improvvisamente, circa duecento manifestanti si sono palesati correndo verso piazza del Duomo e sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Almeno tre i fermati durante i disordini nel cuore della città. Dopo un'ora di tensioni, spintoni e corse la polizia è riuscita a isolare tre gruppi di manifestanti, all'altezza dei portici meridionali, dove è stato schierato un doppio cordone per contenerli. Una donna, rifiutando di dare i documenti, ha morso un funzionario della Questura. Nella Capitale circa quattromila persone sono scese in piazza nel pomeriggio di sabato al Circo Massimo per la manifestazione nazionale "Liberiamo l'Italia". Quasi tutti senza mascherina, hanno urlato il loro no al certificato verde. Nel corso della manifestazione è stata aggredita con una testata la blogger Selvaggia Lucarelli e minacciata una barista. ''Basta cortei nel centro di Roma. Soprattutto se a farli sono persone che non rispettano le regole a partire dal distanziamento sociale e senza l'utilizzo della mascherina' – ha commentato Lorenza Bonaccorsi, neo presidente del Primo Municipio –. Non è più possibile tollerare situazioni come quella vista ieri al Circo Massimo in occasione della manifestazione no-vax, nel pieno dell'area archeologica. Manifestazioni che, a volte, possono degenerare in aggressioni, come avvenuto nei confronti del personale di alcuni locali vicino il Circo Massimo, a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, in particolare alla barista oggetto di intimidazioni e violenze da parte di un gruppo di manifestanti e salvata solo dal tempestivo intervento delle forze dell'ordine'. Chiederò al Prefetto un incontro sul tema e intanto di spostare eventuali altre manifestazioni previste nel prossimo fine settimana e che, almeno, si rispetti un minimo il criterio dell'alternanza tra le diverse zone della città".

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI IN ITALIA – Sul fronte dei contagi nel nostro Paese la tendenza continua ad essere in aumento. Ieri il bollettino quotidiano del ministero della Salute oggi ha registrato 9.709 nuovi casi, in calo rispetto agli 11.555 di sabato ma a fronte di meno tamponi, come sempre accade nel fine settimana. Il tasso di positività resta attorno al 2%, per la precisione all'1,99%, mentre domenica scorsa era all'1,7%, per un totale di 7.569 nuovi casi, 2.140 meno di ieri. Sono 46 i decessi registrati domenica. I ricoverati in terapia intensiva hanno visto un aumento di 8 unità, nel saldo tra entrate e uscite, arrivando a 520 in tutto. Sono invece 95 in più le persone ospitate nei reparti ordinari, in totale 4.345. Aumenta ancora anche il numero degli attuali malati, in tutto 148.760.





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