Credito d'imposta sanificazione e mascherine, Confimi Industria delusa

Credito d'imposta sanificazione e mascherine, Confimi Industria delusa
Giovedì 17 Settembre 2020, 17:33
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(Teleborsa) - "Un'ulteriore delusione per le imprese, a cui si aggiunge in molti casi il danno". Questo il commento di Confimi Industria sul provvedimento dell'Agenzia delle Entrate che fissa a poco più del 15% il credito d'imposta su sanificazione e dispositivi di protezione che in prima istanza, con il decreto Rilancio, era stato previsto al 60% delle spese fino a 100.000 euro per operatore.

Pollice verso, dunque, per la nuova disposizione attuativa, che il Governo ha delegato all'AdE, e che avrebbe adeguato al ribasso la percentuale effettiva tenendo conto del rapporto tra lo stanziamento, pari 200 mila euro, e l'ammontare complessivo dei crediti d'imposta (il 60% delle spese fino a 100.000) risultante dalle comunicazioni presentate.

Si legge 15,6423% del credito risultante dalla comunicazione presentata dalle aziende entro lo scorso 7 settembre, ma - precisa la nota - si tratta solamente del 9,4854% della spesa effettiva, percentuale che scende ulteriormente per chi ha speso più di 100.000 euro.

Il Governo infatti aveva deciso di inserire nel Decreto Rilancio una misura che almeno in parte risarcisse le imprese che, a causa della pandemia da Covid-19, hanno dovuto sostenere spese non previste come appunto la sanificazione e l'acquisto di dispositivi di protezione. Secondo i dati diffusi dall'AdE sono circa 1,3 milioni i crediti (il 60%) validamente comunicati, il che significa che gli operatori hanno speso non meno di 2,13 miliardi per sanificazioni e DPI (dispositivi di protezione individuale, ndr). Delude quindi la scarsità di risorse assegnate dal Governo su questa misura.

Confimi, che parla di "ulteriore scivolone" (già a maggio il contributo Invitalia che copriva il 100% dei costi, aveva soddisfatto solo 3.100 soggetti richiedenti, tralasciando altri 194.000 soggetti) sottolinea che "in moltissimi casi il beneficio non coprirà nemmeno i costi di studio e gestione della pratica".

"Il nostro auspicio – conclude la Confederazione dell'Industria Manifatturiera Italiana e dell'Impresa Privata, – è quello di un rifinanziamento, soprattutto considerando che la sanificazione e l'acquisto dei dpi sono stati imposti per decreto alle imprese per la ripresa dell'attività nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Si tratta di spese non legate all'attività e di costi sostenuti direttamente e immediatamente dagli imprenditori, è fondamentale non continuare a minare la fiducia del sistema produttivo".
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