Croazia, nuovo gasdotto in arrivo e aumento di produzione nell'Adriatico: Zagabria saluta il gas di Putin

Sarà aumentata la capacità del terminale sull'isola adriatica settentrionale di Krk: passando da da 2,6 miliardi di metri cubi (bcm) all'anno a circa 6,1 miliardi

Croazia, nuovo gasdotto in arrivo e aumento di produzione nell'Adriatico: Zagabria saluta il gas di Putin
Croazia, nuovo gasdotto in arrivo e aumento di produzione nell'Adriatico: Zagabria saluta il gas di Putin
Alessandro Rosidi Alessandro Rosi
Martedì 23 Agosto 2022, 15:20 - Ultimo agg. 24 Agosto, 01:04
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La Croazia continua a estrarre gas dall'Adriatico, è pronta ad aumentare la produzione e a costruire un nuovo gasdotto. L'Italia invece no. Perché è vietata l’esplorazione di idrocarburi nel mare su cui affacciano, tra le altre, regioni come Veneto, Marche ed Emilia-Romagna. Ma non solo. Diversi giacimenti non hanno ottenuto le autorizzazioni (e quindi sono fermi) prima dell'introduzione del divieto. A sancirlo l’articolo 8 della legge 6 agosto 2008, n. 133, che prevede il "divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque del golfo di Venezia". Per quale ragione? La subsidenza, ovvero l'abbassamento del suolo. L'estrazione di gas potrebbe infatti causare questo effetto. Ma c'è chi nota, come il prof. Pietro Teatini dell'Università di Padova, che i giacimenti lontani dalla costa è difficile che determinino una conseguenza del genere.

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Croazia, nuovo gasdotto in arrivo: l'investimento

Zagabria, intanto, è pronta a spendere 180 milioni di euro per rendersi indipendente dal gas di Putin. Di questo investimento, 155 milioni saranno impiegati per costruire un nuovo gasdotto che collegherà le città di Zlobin e Bosiljevo, nel nord-ovest della Croazia. Mentre 25 saranno utilizzati per aumentare le capacità del terminale GNL (gas naturale liquefatto) sull'isola adriatica settentrionale di Krk: passando da da 2,6 miliardi di metri cubi (bcm) all'anno a circa 6,1 miliardi.

Il ministro croato dell'Energia Davor Filipovic ha affermato che il governo ha preso una decisione strategica per garantire l'approvvigionamento di gas, ma anche per posizionarsi come leader energetico nella regione.

Questo quanto riferito l'agenzia di stampa statale Hina.

 

Il governo utilizzerà i fondi dell'Unione Europea per finanziare i progetti, insieme agli stanziamenti dal bilancio statale, ha affermato Filipovic. Il terminale galleggiante di GNL sull'isola di Krk, entrato in funzione nel gennaio 2021, ha diversificato la fornitura per la Croazia, che fino ad allora faceva affidamento sul gas russo e sulla propria produzione.

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I giacimenti italiani bloccati

Il gas non estratto nell’Adriatico dall'Italia è stimato in alcune decine di miliardi di metri cubi complessivi, secondo gli ultimi calcoli di Nomisma Energia. Due sono le piattaforme che potrebbero produrne fino a 1,5 miliardi di metri cubi di gas, ma sono bloccate. Sono Giulia 1 e Benedetta 1. La prima è stata costruita nel 1980, mentre Benedetta 1 nel 2006. Non fruttano, però, nemmeno un metro cubo di gas all’anno: entrambe sono a meno di 12 miglia di distanza dalla costa, in una fascia dove non è possibile ottenere nuove autorizzazioni per l’estrazione. E questi giacimenti non le hanno avute entro il 2010, anno dopo il quale è stato introdotto il divieto di esplorare per trovare gas a poca distanza dalla costa.

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