Il decreto si sblocca, Colle verso la firma ma sulla "plastic tax" è ancora scontro

Il decreto si sblocca, Colle verso la firma ma sulla "plastic tax" è ancora scontro
Sabato 26 Ottobre 2019, 08:58 - Ultimo agg. 18:36
4 Minuti di Lettura

La strada ad ostacoli dell'approvazione della manovra e del decreto fiscale è proseguita ancora ieri. A metà pomeriggio sul Colle attendevano il testo del provvedimento d'urgenza, rimasto bloccato a Palazzo Chigi dopo che in mattinata la Ragioneria generale dello Stato lo aveva bollinato. Poi, poco prima di sera, dalla Presidenza del consiglio è arrivata una rassicurazione: «Il provvedimento verrà mandato entro la giornata o al massimo domattina al Quirinale per la firma».

Maxi-tagli ai ministeri, Standard & Poor's conferma il rating dell'Italia

Standard and Poor's conferma rating Italia: BBB. Outlook resta negativo. Target manovra «credibili»
 





A frenare il varo definitivo sono stati l'articolo dedicato al carcere agli evasori e una norma che permetteva alle
industrie della difesa di accedere ai fondi per la cooperazione allo sviluppo, norma contestata dai M5S. La frenata sull'articolo sul carcere agli evasori non è tanto nel merito, visto che il vaglio del capo dello Stato è sulla legittimità costituzionale della norma, quanto sul mezzo scelto da Luigi Di Maio e il Guardasigilli Adriano Bonafede per superare i dubbi di Dario Franceschini e dello stesso presidente della Repubblica: il decreto infatti entra immediatamente in vigore dopo la controfirma presidenziale, ma la pubblicazione in Gazzetta ufficiale ed eventuali correzioni durante l'iter parlamentare di conversione in legge del provvedimento, avrebbe potuto creare disparità di trattamento e confusione normativa sui reati fiscali.

Così è stato deciso di scrivere nel testo che la norma entrerà in vigore dalla data di promulgazione del decreto. Non prima. Soluzione che ha incontrato più di una perplessità di giuristi e costituzionalisti ma che, alla fine, sarebbe stata accettata da Sergio Mattarella. Nel decreto fiscale, poi, «c'era una norma allucinante, che permetteva alle industrie della difesa di accedere ai fondi per la cooperazione allo sviluppo», ha rivelato il leader del M5S Luigi Di Maio nel comizio conclusivo a Perugia. Interpellate al riguardo, fonti del M5S spiegano che il Movimento ha bloccato la norma prevista nel provvedimento fiscale.

LE DISTANZE
Il testo, nonostante non sia ancora stato pubblicato in Gazzetta, è già fonte di aspre polemiche. A far discutere sono soprattutto le nuove tasse inserite nel provvedimenti: la plastic tax e la sugar tax. Ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, ha sparato ad alzo zero. «A proposito di tasse», ha detto, «in manovra, solo quella sulla plastica farà aumentare del 10% i prezzi dei prodotti di larghissimo consumo. Significa, per esempio, pagare almeno il doppio l'acqua minerale, mica il caviale! Governo bugiardo: è questo l'aumento selettivo? Quello sull'acqua, la verdura e i biscotti? Vergogna». Anche Silvio Berlusconi ha parlato di una manovra «senza cervello e piena di micro tasse». A provare a spegenere l'incendio ci ha provato il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani. Con la plastic tax, ha detto, il costo delle bottiglie può aumentare «di 2 centesimi per quelle da mezzo litro di acqua minerale e di 3 centesimi per quelle da un litro e mezzo». Misiani ha anche aperto ad una modifica della misura a patto che si trovino altre coperture.

Fatto è che non soltanto il parto della manovra si sta rivelando particolarmente complesso, ma c'è anche il percorso parlamentare che già desta più di una preoccupazione. C'è, per esempio, l'incognita dei renziani, che spingono per rimettere mano a Quota 100 per trovare risorse per eliminare le micro tasse. E poi ci sono da tenere in conto le esigenze dei parlamentari, in modo da evitare che il passaggio alle Camere si trasformi in un Vietnam.
Uno degli orientamenti che starebbe maturando tra Palazzo Chigi e Tesoro, sarebbe di trovare il modo, magari ritoccando le finestre del 2021 di Quota 100, per reperire risorse per ridurre le micro tasse e per rafforzare la dote per gli emendamenti parlamentari. Un modo di trovare una rotta più tranquilla in un mare agitato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA