Contributi a fondo perduto, i decreti del Governo: dai bar alle start-up, ecco scadenze e novità

Decreti del Governo: dai bar alle start-up, ecco tutti i contributi a fondo perduto in scadenza e quelli in arrivo
Decreti del Governo: dai bar alle start-up, ecco tutti i contributi a fondo perduto in scadenza e quelli in arrivo
di Roberta Amoruso
Lunedì 10 Agosto 2020, 08:58 - Ultimo agg. 09:43
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C’è una scadenza alla quale imprese e partite Iva colpite dal lockdown guardano ancora con molta attenzione In questi giorni. Si sperava in una proroga, che al momento, non è arrivata. E dunque c’è tempo fino al 13 agosto per fare domanda per i contributi a fondo perduto. Una scadenza spostata più avanti, al 24 agosto, invece per gli eredi che continuano l’attività per conto del soggetto deceduto. A fine luglio erano già stati erogati dall’Agenzia delle Entrate 5,2 miliardi di contributi, rispetto al pacchetto disponibile di circa 6 miliardi. Risorse arrivate direttamente sul conto corrente entro una settimana 10 giorni dalla richiesta. I commercialisti sollecitavano lo spostamento, almeno al 30 settembre, anche le scadenze delle istanze relative sia al contributo a fondo perduto per chi ha il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei Comuni colpiti da eventi calamitosi, sia al bonus sanificazione, che scade invece il 7 settembre.
Vediamo come funziona e quali sono i nuovi contributi che arrivano dal Decreto agosto e dalle ultime iniziative regionali.

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COS’È E A CHI È RIVOLTO IL CONTRIBUTO DEL DL RILANCIO?
Il contributo a fondo perduto, previsto dal “decreto Rilancio” (Dl n. 34 del 19 maggio 2020), consiste nell’erogazione di una somma di denaro senza obbligo di restituzione. Il contributo spetta ai titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, ed è commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza epidemiologica.

QUALI SONO I REQUISITI?
Possono ottenere l’agevolazione i contribuenti che nel 2019 hanno conseguito un ammontare di ricavi e compensi non superiore a 5 milioni di euro. Per accedere al contributo è necessario aver avuto un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del mese di aprile 2019, oppure aver iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018 o avere il domicilio fiscale o la sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020. In particolare, l’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Nel dettaglio la percentuale è pari al 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro; 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro; 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro. In ogni caso è previsto un contributo minimo per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

IL DECRETO AGOSTO
Il nuovo decreto-legge, che attende ancora la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, prevede ulteriori fondi per i settori del turismo, della ristorazione e della cultura, che sono proprio tra quelli maggiormente colpiti. È previsto uno specifico finanziamento per gli esercizi di ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019. Potranno ottenere un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana. Il contributo minimo è di 2.500 euro. Ulteriori 400 milioni di euro sono stanziati per contributi a fondo perduto in favore degli esercenti dei centri storici che abbiano registrato a giugno 2020 un calo del 50% del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. Il contributo minimo è di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per i soggetti diversi.

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PER LE CITTÀ D’ARTE
Andrà a 29 città d’arte il nuovo contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Agosto per sostenere le attività commerciali dei centri storici vista la “massiccia perdita di presenze turistiche straniere” causa Covid. La norma, contenuta nel decreto agosto, vale 500 milioni e assegna un contributo alle attività “di vendita di beni o servizi al pubblico” che a giugno abbiano registrato perdite del 50% rispetto al 2019, ed è destinato alle città ad alto flusso turistico. Presenti mete top del turismo come Venezia, Firenze e Roma, ma anche piccole città ad alto tasso di presenze straniere come Pisa o Rimini, Agrigento o Padova, ma anche Como e Bergamo, insieme a Milano tra le zone più colpite dalla pandemia.

L’INIZIATIVA DELLA PUGLIA PER IL TURISMO
Ci sono poi sul tavolo le iniziative regionali, come quelle della Puglia. Sono 50 milioni di euro i fondi stanziati dalla Regione per il Turismo e la Cultura nella Regione. È  quanto approvato dalla Giunta regionale  che ha varato una nuova misura, interamente a fondo perduto, con cui si intende supportare le piccole e medie imprese pugliesi ad ammortizzare i costi fissi, a partire dal lavoro, che hanno comunque dovuto sostenere nei lunghi mesi di lockdown a fronte di un crollo della domanda e dei fatturati. Ora si passerà ai relativi avvisi pubblici. Dei 50 milioni stanziati, 40 sono diretti al comparto del Turismo e 10 a quello della Cultura. In particolare, alle imprese che, nel periodo tra il 1° febbraio e il 31 agosto di quest’anno, avranno subito una perdita di fatturato compresa tra il 40% e il 100% rispetto al corrispondente periodo del 2019, sarà riconosciuto un contributo compreso tra il 50% e il 90% dei costi fissi effettivamente sostenuti. L’importo sarà proporzionato al numero di Unità Lavorative per occupate nel periodo 1° marzo 2019 - 29 febbraio 2020. Per le imprese del turismo i contributi saranno compresi tra 20 mila e 80 mila euro: alberghi e strutture simili (fino a un massimo di 80mila euro), villaggi turistici, ostelli della gioventù, affittacamere, case e appartamenti vacanze, bed & breakfast, residence, campeggi e aree attrezzate per camper e roulotte (fino a un massimo di 35 mila euro), agenzie di viaggio e tour operator (fino a un massimo di 20mila euro). Il 10% della sovvenzione totale sarà erogato solo a condizione che il numero di lavoratori che l’impresa ha impiegato nel periodo di osservazione (1° giugno 2020 - 31 maggio 2021) sia uguale o superiore a quello dichiarato in fase di accesso (per il periodo 1° marzo 2019 - 29 febbraio 2020). Per le imprese della Cultura e della Creatività, potranno accedere alla misura con contributi compresi tra 5 mila e 65 mila euro in funzione dei lavoratori occupati, tutte le attività che si occupano di: commercio di libri in esercizi specializzati, commercio al dettaglio di musica e video, edizione di libri, produzione, post-produzione e distribuzione cinematografica, di video e programmi tv, distribuzione cinematografica e di programmi tv, proiezione cinematografica, attività fotografiche e di fotoreporter, noleggio di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli, organizzazione di convegni e fiere, gestione di strutture artistiche, rappresentazioni artistiche, di divertimento e parchi tematici, biblioteche e archivi, di musei, di gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili.

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LA LOMBARDIA
È già pubblicato invece sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (Burl), il Bando da 17 milioni di euro per la realizzazione e la riqualificazione di strutture ricettive alberghiere e per strutture ricettive all’aria aperta. L’obiettivo è promuovere progetti di eccellenza e favorire la realizzazione e la riqualificazione di strutture ricettive alberghiere (alberghi o hotel, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi e condhotel) e strutture ricettive non alberghiere all’aria aperta (villaggi turistici, campeggi e aree di sosta). La misura vuole garantire nuova linfa all’offerta ricettiva del territorio, promuovendo la ripartenza del comparto e rendendo inoltre più attrattive le montagne, i laghi e le città d’arte della Lombardia. Lo stanziamento di 17 milioni di euro è dedicato alle micro, piccole e medie imprese e le domande potranno essere presentate da martedì sino a giovedì 15 ottobre 2020. In particolare, la misura finanzierà al 50% e a fondo perduto progetti per un investimento minimo complessivo di 80.000 euro, con la possibilità di ricevere un contributo massimo fino a 200.000 euro per progetti che rientrino nei seguenti macrotemi: enogastronomia & food experience; natura & green; sport & turismo attivo; terme & benessere; fashion & design; business congressi & incentive. Le domande devono essere presentate esclusivamente in forma telematica, accedendo alla piattaforma www.bandi.servizirl.it e compilando l’apposita modulistica. Per tutte le informazioni sul provvedimento è possibile consultare il link: bando turismo aree aperte. Non solo. La stessa Lombardia ha appena stanziato 10,4 milioni per start up innovative, culturali e creative. In particolare, per il bando Archè sono ammessi progetti di rafforzamento per la realizzazione di primi investimenti (materiali e immateriali) necessari alle fasi di prima operatività, nonché a consolidare ed espandere le attività professionale. L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile e comunque nel limite massimo di 75.000 euro. L’investimento minimo è pari a 30.000 euro. La durata massima dei progetti sarà di 15 mesi a decorrere dalla data di pubblicazione sul Burl, il Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, prevista per il mese di settembre 2020. Ogni impresa può presentare una sola domanda di agevolazione. I soggetti beneficiari sono finanziati in ordine di punteggio nei limiti della dotazione finanziaria. Finlombarda è incaricata dell’assistenza tecnica.

LE MARCHE
La Regione Marche si è mossa, invece, su un altro fronte. È un vero e proprio «pacchetto per il commercio post Covid-19», quello adottato, nei giorni scorsi, dalla Giunta regionale. Finanziato con oltre 846 mila euro e successivi bandi, assegna contributi a fondo perduto per sviluppare i Centri commerciali naturali, promuovere i negozi di prodotti sfusi e alla spina, potenziare gli apparati di sicurezza anticriminalità delle attività commerciali. «Misure straordinarie per favorire la ripartenza e aiutare il settore del commercio, gravemente colpito dalle ricadute economiche della pandemia - afferma l’assessora al Commercio Manuela Bora - Vogliamo assicurare la continuità imprenditoriale, a seguito delle gravi criticità vissute e che sta vivendo il comparto, aiutandolo con risorse che consentano di fronteggiare l’emergenza, sostenere gli investimenti necessari, programmare nuove forme di attività». Un primo settore d’intervento prevede contributi regionali per l’acquisto e l’installazione di sistemi di sicurezza collegati alle forze dell’ordine o agli istituti di vigilanza. Sostiene anche gli investimenti di adeguamento dei negozi all’emergenza Covid-19. Un secondo pacchetto agevola l’istituzione dei Centri commerciali naturali nei centri storici e in quelli minori. Aggregazioni tra Comuni e operatori del commercio, dell’artigianato artistico e di qualità, che hanno temporaneamente sospeso l’attività per il Covid, rappresentano un volano per rilanciare l’attrattività economica di tanti borghi e di tante aree urbane che necessitano di investimenti di riqualificazione turistica e commerciale per reggere la concorrenza della grande distribuzione e garantire servizi di qualità. Un terzo provvedimento incentiva la diffusione di nuovi negozi di prodotti sfusi e alla spina o punti vendita in esercizi commerciali esistenti, con particolare riferimento alle attività sospese per il Covid-19. Verranno privilegiati gli investimenti proposti dai giovani che dovranno garantire la qualità dei prodotti venduti (biologici, naturali, da filiera corta) e la trasparenza dei prezzi.

L’EMILIA ROMAGANA
L’Emilia Romagna ha previsto, da parte sua, un contributo a fondo perduto una tantum fino ad un massimo di 3mila euro a favore delle imprese del settore dell’ospitalità turistica in Appennino che hanno visto contrarsi drasticamente il proprio giro d’affari a causa dell’interruzione dell’attività dovuta alle misure restrittive adottate nei mesi scorsi per contrastare l’epidemia da Coronavirus. Lo prevede un bando varato dalla Giunta di Viale Aldo Moro che stanzia 2 milioni di euro per dare ossigeno alle strutture ricettive situate in uno dei 119 comuni classificati come montani dalla Regione Emilia-Romagna, a fronte della perdita di fatturato registrata nel periodo marzo-maggio 2020 per la chiusura forzata dell’attività.

Quasi 700 le strutture potenzialmente beneficiarie del contributo. Le domande devono essere compilate e inviate alla Regione esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicativo web ‘Sfinge 2000’ e possono essere presentate dalle ore 10 del 13 ottobre fino alle ore 13 del giorno 27 dello stesso mese (http://fesr.regione.emilia-romagna.it).

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